Leader musulmani indonesiani: insieme a Papa Francesco, per “i più bisognosi”
Jakarta (AsiaNews) - Rafforzare le già "buone relazioni" fra Chiesa cattolica e mondo musulmano e, nello spirito di San Francesco di Assisi di cui porta il nome, promuovere "gli interessi comuni di musulmani e cristiani" per "garantire condizioni di vita migliori ai più bisognosi". È quanto afferma ad AsiaNews il prof. Din Syamsuddin, presidente di Muhammadiyah, la seconda più importante organizzazione - per grandezza - musulmana moderata dell'Indonesia, sull'elezione del cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio al soglio petrino. Sotto la guida di papa Francesco, aggiunge il leader musulmano, la speranza è quella di raggiungere "presto" un memorandum di intesa (MoU) fra Vaticano e Organizzazioni islamiche; esso dovrà "far fronte alle questioni comuni", soprattutto in materia di problematiche sociali quali "povertà, disuguaglianze sociali in materia di giustizia e vita sociale".
La notizia della scelta del nuovo papa è giunta alle due di notte del 13 marzo scorso, quando gran parte della gente - cattolici e non - stava ancora dormento. Tuttavia, il nome di papa Francesco ha conquistato le aperture di tutti notiziari e siti di informazione del mattino. L'arcivescovo di Semarang (Java centrale) mons. Johannes Pujasumarta saluta con favore il "nuovo capitolo" che si è aperto nella storia della Chiesa cattolica. Educato dai gesuiti, al cui ordine appartiene il nuovo pontefice, il prelato indonesiano si dice "impressionato dalla decisione del nuovo Papa di chiamarsi Francesco" dal quale traspare il desiderio "di abbracciare i più bisognosi". Egli è anche colpito dalla "semplicità di vita" che ha saputo mantenere "ogni giorno" nei lunghi anni che lo hanno visto a capo dell'arcidiocesi di Buenos Aires.
Ma è attorno al mondo islamico che si concentrano le attenzioni dei cattolici dell'Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo e anch'essa teatro - nel recente passato - di episodi di violenza e discriminazione contro le minoranze religiose.
"Mi auguro che il nuovo pontefice - dichiara il presidente di Muhammadiyah - rafforzi i rapporti già buoni fra cattolici e il Vaticano con il variegato mondo musulmano, rappresentato in questo caso dalla nazione col maggior numero di fedeli al mondo, l'Indonesia". Il prof. Din Syamsuddin, più volte presente ai forum islamo-cristiani, aggiunge che "queste buone relazioni possono costituire terreno fertile a beneficio di una migliore civilizzazione che, in alcuni frangenti, è stata devastata dal comportamento di alcuni esseri umani".