Le “donne conforto” in Corea donano i risparmi per i sopravvissuti del sisma in Nepal
Seoul (AsiaNews) – Nel corso della nostra vita “abbiamo vissuto momenti molto duri, vittime di una schiavitù sessuale terribile. Ma abbiamo vissuto lo stesso, perché in noi c’era ancora la speranza. E questa speranza è nata dall’aiuto di tante persone diverse da tutto il mondo. Ecco perché, con questo piccolo gesto, speriamo di potere vedere presto il Nepal riprendersi dai danni che ha subito”. Lo ha detto Kim Gun-ja, 90enne ex “donna conforto” durante la dominazione giapponese sulla Corea, durante la cerimonia di consegna di un assegno a favore dei terremotati sul “tetto del mondo”.
A donare sono state dieci anziane ex “donne conforto”, eufemismo usato per indicare quelle donne inviate al fronte o nelle caserme nipponiche per servizi sessuali durante le guerre d'aggressione portate avanti dal Sol Levante fino al 1945. Di un totale di circa 200mila schiave [secondo fonti coreane], oggi ne rimangono in vita 54: alcune di loro hanno potuto incontrare papa Francesco durante la visita pastorale in Corea dell’agosto 2014.
La cifra totale della donazione supera i 4.500 dollari, risparmiati con fatica dalle anziane che oggi vivono nella House of Sharing di Gwangju. L’assegno è stato consegnato all’Organizzazione non governativa di ispirazione buddista “Good Hands”. Nata nel 2003, lavora sin dalla fondazione in Nepal. La donazione delle donne, dice un funzionario del gruppo, “servirà a dare acqua pulita ai campi dove vivono i rifugiati”.
Il devastante sisma che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile ha causato almeno 8mila vittime accertate e decine di migliaia di feriti. Gli sfollati si contano in milioni, mentre ieri la terra è tornata a tremare provocando altri 65 morti.
05/04/2022 10:44