17/07/2024, 08.36
RUSSIA-ASIA CENTRALE
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Le nuove norme sull'espulsione dei migranti in Russia

di Vladimir Rozanskij

In un vademecum destinato in particolare ai lavoratori provenienti dall'Asia Centrale tutti i comportamenti da evitare per non subire il provvedimento, specco accompagnato da un divieto di rientro per un periodo tra i 3 e i 5 anni. Ai reati già segnalati direttamente dalle forze dell'ordine si aggiungono altri 20 nuovi articoli del Codice amministrativo. 

Mosca (AsiaNews) - Nei giorni scorsi il ministero russo degli Interni ha presentato un progetto di legge per ampliare ulteriormente la lista delle motivazioni con cui uno straniero può essere espulso dalla Federazione russa tramite una decisione del tribunale amministrativo. Vanno ad aggiungersi a quelle che portano direttamente alla deportazione per ragioni penali segnalate direttamente dalle forze dell’ordine e dai servizi di sicurezza. La giornalista Alija Khamidullina di Asia-Plus le ha riassunte in favore dei tanti migranti dell’Asia centrale, i più interessati da queste misure.

L’espulsione viene decisa in generale per violazioni alla legislazione che regola lo status dei migranti in Russia, e si associa al divieto di rientrare nel Paese per un periodo da un anno fino a tempo indeterminato (di solito viene deciso un termine tra 3 e 5 anni). Alcuni articoli del Codice amministrativo prevedono il rimpatrio obbligatorio, altri lasciano la decisione ai tribunali. Le cause dell’espulsione immediata, che vengono precisate dalle nuove misure di legge, sono il traffico illegale di stupefacenti, l’uso di stupefacenti senza prescrizione medica, la propaganda delle relazioni sessuali non tradizionali e il cambio di sesso, soprattutto per quanto riguarda i minorenni, la propaganda della pedofilia, la violazione delle norme d’ingresso nella Federazione o del regime di permanenza sul suo territorio, il lavoro illegale in Russia e il rifiuto del rimpatrio già decretato.

Riguardo alle motivazioni che possono portare al rimpatrio per decisione dei giudici, esse vengono spiegate anzitutto come violazioni del regime delle frontiere di Stato della Russia, soprattutto nelle zone di confine e nei luoghi d’accesso al territorio federale, e la mancata osservanza di qualunque limitazione venga decisa riguardo alle diverse attività svolte all’interno della Federazione. Inoltre l’espulsione viene decisa quando si ripetono determinate violazioni, riguardanti le regole di permanenza nella Federazione e la non osservanza dei termini temporali per il rilascio della patente di guida, una delle regole meno rispettate dai tanti autisti o tassisti di origine centrasiatica.

Da gennaio di quest’anno nel codice amministrativo sono peraltro previste delle modifiche che prevedono la possibilità di evitare l’espulsione, attraverso il pagamento di multe o l’assegnazione a lavori obbligatori. Questo avviene quando la permanenza in Russia è di lunga data, per motivi familiari soprattutto in presenza di figli minorenni, se si è titolari di stipendi fissi e di abitazione di proprietà, per il pagamento regolare delle tasse, il comportamento ossequioso delle leggi e altri casi a discrezione del giudice, che ha la facoltà di valutare queste e altre circostanze “basandosi sulle convinzioni interiori”.

Nella nuova legge vengono comunque introdotti 20 nuovi articoli del codice, che comportano la pena dell’espulsione dalla Russia. Questi riguardano la renitenza alle disposizioni impartite da un pubblico ufficiale della polizia o di altre forze dell’ordine, la consegna di false informazioni agli uffici per la registrazione dei migranti, gli atti di vandalismo e violenza minore, la dimostrazione pubblica di simboli nazisti od estremistici, l’uso di armi da fuoco al di fuori delle norme stabilite o in luoghi non previsti per esse, gli appelli ad attività terroristiche o estremiste sulle reti internet o in altre forme, e altre questioni ancora.

Khamidullina spiega nei dettagli tutte queste circostanze, non soltanto per aiutare ad evitare l’espulsione, ma soprattutto per non essere puniti con il divieto per diversi anni di rientrare in Russia, ciò che renderebbe davvero difficile l’organizzazione della vita di chi non ha altre risorse, oltre alla migrazione lavorativa in Russia. Vengono dati anche consigli su come appellarsi di fronte a tali punizioni, usufruendo dell’assistenza di gruppi e associazioni presenti sul territorio russo, in particolare per aiutare i cittadini dell’Asia centrale in questo periodo di grandi restrizioni, e persecuzioni anche assai poco motivate.

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