30/10/2008, 00.00
CINA - HONG KONG
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Le autorità sapevano delle uova alla melamina, ma hanno ordinato di “tacere”

Le autorità sanitarie del Liaoning hanno censurato la notizia, finché è emersa a Hong Kong. Lo scandalo si allarga a nuove ditte di uova. Ma Pechino tace, mentre cresce la confusione e il timore per consumatori e produttori. La Fao chiede “notizie” sulla sanità della carne.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Hong Kong trova melamina in una terza ditta di uova cinesi e il Segretario alla Sanità York Chow vuole “chiedere alla Cina se sia possibile istituire un certificato di ‘assenza di melamina’ per le uova esportate a Hong Kong”. Intanto fonti di stampa riportano che già dal 6 ottobre il Dipartimento della sanità animale del Liaoning ha scoperto melamina nelle uova locali e disposto accertamenti sulla ditta di mangimi Mingxing Feed Company, ma ha censurato la notizia.

Un documento del 22 ottobre del Dipartimento alla sanità – riporta il Beijing News – dispone che “non deve essere accettata nessuna intervista dei media sulla questione”. Finché il 26 ottobre la sostanza è stata trovata a Hong Kong nelle uova dell’Hanwei Group di Dalian (Liaoning), leader del settore. Han Wei, titolare della ditta omonima e anche chiamato “Il re del pollame cinese”, è un alto consigliere del governo centrale,  che si è distinto per le battaglie a favore della sicurezza alimentare. I blog cinesi sono pieni di critiche e riportano le sue appassionate parole, in incontri ufficiali e anche davanti all’Assemblea nazionale del popolo, sulla “priorità del popolo” e della “sicurezza alimentare”. Ora il governo di Dalian ha proibito l’esportazione dei prodotti della Hanwei, che vende in Giappone e altrove.

Intanto a Hong Kong è stata trovata melamina nelle uova di una ditta dell’Hubei: 3.1 milligrammi per chilogrammo, poco oltre il limite consentito di 2,5 milligrammi. Ma è già grave che la sostanza chimica, usate per produrre plastica ma velenosa per l’uomo, sia contenuta nelle uova. Ora i supermercati di molte città rifiutano varie marche di uova, come la Hanwei. C’è confusione anche perché manca qualsiasi indicazione ufficiale. Ci si chiede perché Pechino ancora tace sulle cause della contaminazione. Esperti commentano che un derivato della melamina è molto usato nei mangimi animali e ritengono che sia stata assorbita dal pollame. Zhang Zhongjun, funzionario cinese presso la Fao, dice che è stato chiesto al ministero cinese per l’Agricoltura se la melamina sia stata usata in mangimi animali: si teme possa essere stata assorbita nelle carni di pollame, bovini, maiali, pesce. Di certo le uova contaminate provenivano da regioni distanti: Hubei, Shanxi, Liaoning, e le autorità per la sicurezza alimentare le hanno indicate come “prodotto biologico”.

Wang Zhongqiang, portavoce dell’Associazione dell’industria per il pollame nazionale, ha spiegato ieri che “l’intera industria del pollame è nella completa disperazione”, “da giorni produttori e agricoltori chiedono un intervento, perché la domande e i prezzi delle uova crollano. Mi risulta che nel Jiangsu i prezzi sono scesi da 3,6 a 3 yuan (da circa 36 a 30 centesimi di euro) per mezzo chilo di uova e in alcune province nordorientali i grossisti non ordinano più uova”. “Stiamo iniziando un’ampia indagine per accertare cosa è successo. Avremo un’idea generale in un paio di giorni”.

Oltre 53mila neonati si sono ammalati ai reni (con 4 morti) per avere consumato latte in polvere di grandi ditte cinesi contenente elevate quantità di melamina.

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