Le ambizioni nucleari birmane, nel silenzio della comunità internazionale
di Tint Swe
Da 10 anni la giunta militare ha avviato un piano segreto per la fabbricazione dell’atomica, con la collaborazione del regime nord-coreano. Asean e Saarc lasciano campo libero ai militari, secondo la politica di “non interferenza”. Ministro birmano in esilio: “è tempo che il mondo agisca”.
New Delhi (AsiaNews) – La giunta militare al potere in Birmania sta provando a sviluppare armi nucleari e missili a lungo raggio con l'assistenza della Corea del Nord: è quanto emerge da alcuni documenti raccolti dal network – con sede in Norvegia – Democratic Voice of Burma. L'obiettivo, secondo quanto riferito, sarebbe comunque ancora molto lontano.
In passato, la giunta militare al potere ha sempre smentito queste accuse. Ma lo scorso maggio, esperti dell'Onu coinvolti nel monitoraggio dei test nucleari nordcoreani hanno ammesso che Pyongyang è coinvolta in attività nucleari in Iran, Siria e Birmania. Se la fuga di notizie fosse vera, si tratterebbe del primo Paese del sud-est asiatico a nutrire ambizioni nucleari. Una realtà che cambierebbe lo scenario geopolitico della regione dove molti Paesi - dall’Indonesia, alla Filippine e Thailandia – sono stretti alleati di Washington.
Sulla vicenda AsiaNews ha raccolto il parere di Tint Swe, membro del Consiglio dei ministri del National Coalition Government of the Union of Burma (NCGUB), costituito da rifugiati del Myanmar dopo le elezioni del 1990 vinte dalla Lega nazionale per la democrazia e mai riconosciuto dalla giunta militare. Fuggito in India nel 1990, dal 21 dicembre del 1991 vive a New Delhi.
Di solito il Myanmar attira l’attenzione dei media per notizie come golpe militari, rivolte popolari, le condizioni di Aung San Suu Kyi… Le gravi violazioni dei diritti umani, la pratica del lavoro forzato sponsorizzata dal governo e l’uso dei bambini soldato non sono abbastanza appetibili per creare attenzione extra confine. Non servono a molto neppure le condanne e le risoluzioni scritte da parte degli organismi internazionali. Ma l’ultima notizia sul presunto programma nucleare è stata come l’eruzione di un vulcano che ha sparso le sue polveri sulle ingiustificate elezioni birmane del 2010.
Il rapporto di 37 pagine sulle Attività nucleari in Birmania, redatto da Robert E. Kelly e Ali Fowle, potrebbe dare uno scossone ai media responsabili e agli Stati Uniti. Dopo la notizia, gli Usa hanno cancellato la programmata visita in Myanmar del senatore Jim Webb, presidente di una sottocommissione del Senato per gli Affari nell'Asia orientale e Pacifico. I paesi vicini, che rientrerebbero nel raggio del potenziale missile in costruzione, non si sono ancora espressi. Quelli, invece, che già possiedono il nucleare sanno bene cosa comporta voler raggiungere un tale obiettivo.
Gli esperti chiedono le prove delle informazioni ricevute e diffuse sull’argomento dal network di Democratic Voice of Burma (Dvb), vicino all’opposizione democratica birmana. Gli autori del report, dal canto loro, chiedono all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di chiarire scientificamente la situazione. La gente in Myanmar, d’altro canto, sa che la giunta militare è in grado di fare qualsiasi cosa pur di mantenere il potere.
Secondo il rapporto di Dvb, i generali non hanno alcuna filosofia politica se non quella dell’avidità. La paura ha sempre fatto parte della mentalità dei militari alla guida del Paese. Sono terribilmente spaventati dall’idea di perdere il potere e la ricchezza che ora detengono illegittimamente e che vogliono tramandare a parenti e persone fidate.
Il rapporto parla di tentati progetti di processi laser, come quello di Separazione isotopica laser molecolare (Mlis), per produrre uranio arricchito, disegni ingegneristici non professionali e materiale grezzo. Ma le relazioni internazionali oggi non si basano sulla situazione reale delle nazioni, non su quello che denunciano le popolazioni oppresse. I governi si occupano delle questioni di altri Paesi nel limite del loro tornaconto personale. I ministri degli Esteri diranno che la loro politica è pragmatica, che queste notizie sono “questioni interne” al Myanmar. Che un vicino si voglia preparare a diventare potenza nucleare non è un problema di “interesse nazionale”.
È provato che il regime pensi all’arma atomica come mezzo per garantirsi l’immunità per i ripetuti crimini commessi contro la sua gente.
L’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), i cui membri hanno firmato il Trattato sulla Zona Libera da Armi Nucleari nel 1995, non può far altro che essere orgogliosa delle aspirazioni nucleari di uno dei suoi aderenti. Sebbene la giunta continui a violare trattati internazionali e leggi sul rispetto dei diritti umani, gli altri nove membri Asean continuano a praticare una politica di non-interferenza nei suoi confronti. Non solo l’Asean, ma anche l’Associazione per la cooperazione regionale dell’Asia del sud (Saarc) si mostra cordiale con il regime militare.
Le informazioni raccolte in cinque anni di lavoro rivelano che il piano segreto è iniziato 10 anni fa. Il sogno nucleare della giunta birmana è stato rivelato al mondo diversi anni fa ma nessuno vi ha creduto. Ora è tempo che il mondo agisca. Per fermare il nucleare c’è bisogno di fermare la giunta.
Quando esperti di nucleare dal Pakistan arrivarono in Myanmar 10 anni fa nessun paese straniero poteva crederci. La diabolica alleanza tra Nord Corea e Myanmar era stata denunciata già dalle radio locali in birmano. Nel 2009 rimase solo un sospetto, l’approdo della nave coreana Kang Nam I al porto di Thilawa – costruito da una società cinese nel 2002. Solo gli Usa presero misure contro la nave nordcoreana. Ma i materiali provenienti da Nord Corea, Russia, Germania, Singapore ed Europa sono ancora lì a Thabeikkyin, Pyin, Oo Lwin, Myaing e forse in altri posti ancora sconosciuti.
Questo rapporto, molto credibile, è l’ultima fuga di informazioni dalla giunta. Ad aprile 2006, il numero 2 della giunta il generale Maung Aye si è recato in visita ufficiale in Russia su invito del premier della Federazione. Nel 2006, invece, il numero 3 dei generali, Thura Shwe Mann, ha compiuto un viaggio segreto in Nord Corea. La fuga di notizie comprende anche rapporti segreti di queste visite come pure degli incontri tra il presidente indiano Kalam e il generalissimo Than Shwe il 6 marzo 2006. A gennaio scorso, il maggiore Win Naing Kyaw e il funzionario del ministero degli Esteri, U Thura Kyaw, sono stati condannati a morte per aver rivelato segreti di Stato. Per lo stesso motivo un civile, U Pyan Sein è stato condannato a 15 anni di carcere.
Il nuovo eroe, il maggiore Sai Thein Win, deve vivere nascosto, perché non vuole diventare un secondo Mordecai Vanunu (il tecnico nucleare israeliano, che nel 1986 rivelò l'esistenza di un piano segreto di armamento nucleare da parte dello Stato di Israele e che ha passato 18 anni in carcere per alto tradimento, ndr).
La Costituzione scritta in modo unilaterale e approvata nel bel mezzo dell’emergenza del ciclone Nargis nel 2008, è parte della strategia della giunta. Avendo ambizioni nucleari, i generali non possono dividere il potere con parlamentari della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi. Così la tengono in detenzione e rendono il suo partito impotente. Le prossime elezioni non servono a nient’altro che a tenere in vita l’incubo nucleare birmano.
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