22/11/2024, 14.47
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Le accuse americane ad Adani e il loro effetto domino in India

Secondo il procuratore dello Stato di New York, l'imprenditore vicino al premier Narendra Modi ha mentito riguardo alle indagini sul suo conto e sulla trasparenza delle sue aziende per accaparrarsi investimenti statunitensi. La vicenda, però, mette in luce anche le mancanze da parte dell'ente regolatore sui titoli e le azioni in borsa, Securities and Exchange Board of India.

New Delhi (AsiaNews) - Le azioni delle aziende del miliardario indiano Gautam Adani sono crollate in borsa dopo le recenti accuse di frode mosse dagli Stati Uniti. Adani, suo nipote Sagar, e altri sei individui sono stati accusati di aver promesso tangenti del valore di oltre 250 milioni di dollari a funzionari governativi indiani per assicurarsi una serie di contratti nel settore dell’energia solare che avrebbero dovuto essere finanziati anche da investitori statunitensi.

Secondo il procuratore dello Stato di New York, che indaga sulla questione da un paio d’anni, il gruppo Adani si è accaparrato finanziamenti diffondendo informazioni fuorvianti, nascondendo lo schema di corruzione che stava alla base dell’appalto. Nei confronti di Adani e del nipote sono stati emessi due mandati di arresto. “Si ricorrerà a tutte le vie legali possibili”, ha commentato Adani, definendo le accuse “infondate”. 

Secondo il leader dell’opposizione Rahul Gandhi, il miliardario non verrà arrestato perché gode della protezione del primo ministro indiano Narendra Modi, grazie al quale ha ottenuto una vasta gamma di appalti, perlopiù legati a progetti infrastrutturali o allo sviluppo di energie rinnovabili insieme agli enti governativi indiani.

Il leader del Congress ha chiesto anche il licenziamento di Madhabi Puri Buch, presidente dell’organismo che regola in India le operazioni in borsa, il Securities and Exchange Board of India (o SEBI), accusandola di non aver indagato sugli illeciti commessi dal gruppo Adani. Anche altri membri dell’opposizione si sono chiesti quale sia il coinvolgimento del premier indiano e del suo partito, il Bharatiya Janata Party (BJP) nelle operazioni di corruzione denunciate dagli Stati Uniti. In conferenza stampa, il portavoce del BJP, Sambit Patra, ha evitato di entrare nei dettagli, affermando che la legge “farà il suo corso” e sottolineando che i giudici statunitensi, nel loro rapporto, citano il pagamento di tangenti anche in Stati indiani che al tempo dei fatti non erano governati dal BJP.

Ieri le quotazioni delle 10 società quotate del gruppo Adani hanno subito perdite per oltre 2mila miliardi di rupie, mentre la Adani Green Energy, che nello Stato del Gujarat sta sviluppando il “più grande impianto di energia rinnovabile del mondo” dopo aver ottenuto l'appalto dal governo indiano, ha ritirato un’offerta obbligazionaria da 600 milioni di dollari.

Non è la prima volta che Adani viene accusato di frode: l’anno scorso la società di ricerca sugli investimenti Hindenburg Research aveva pubblicato un rapporto in cui rivelava le manipolazioni di azioni da parte di Adani. Poi, ad agosto di quest’anno, il gruppo di ricerca ha accusato anche la presidente del SEBI, Madhabi Puri Buch, di avere legami con i fondi off-shore di Adani. Tutte accuse che sono state finora negate e Buch in particolare si è rifiutata di rivelare qualunque tipo di informazione, sollevando una serie di interrogativi anche sull’operato dell’ente regolatore.

A marzo di quest’anno, Adani, parlando agli istituti finanziari, aveva dichiarato di non essere a conoscenza di indagini sulle sue società. Gli investigatori statunitensi hanno svelato che stava mentendo: Adani era a conoscenza da almeno un anno di un’indagine per corruzione e cattiva condotta finanziaria da parte dell’FBI, ma ha preferito nascondere i fatti agli investitori.

Queste affermazioni avrebbero dovuto essere verificate dal SEBI, che a gennaio di quest’anno aveva già ricevuto l’ordine da parte della Corte suprema indiana di appurare se le perdite degli investitori indiani dopo la pubblicazione del rapporto della Hindenburg Research erano dovute a violazioni della legge. Secondo il sito d’inchiesta The Wire, il SEBI non ha “presumibilmente esaminato in modo adeguato i documenti e i rapporti annuali del gruppo Adani”. A inizio anno i giudici avevano sottolineato che se fossero emerse mancanze da parte del SEBI nel condurre le indagini, il tribunale di sarebbe riservato la facoltà di affidare le ricerche a un’agenzia indipendente o a una squadra investigativa speciale nominata dalla Corte suprema.

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