Le Chiese di Vietnam e Giappone insieme per la pastorale dei migranti
L’impegno congiunto per gli immigrati vietnamiti in Giappone. La collaborazione tra i comitati delle due conferenze episcopali. Le iniziative e la lotta allo sfruttamento.
Ho Chi Minh City (Asianews) – Le Chiese di Vietnam e Giappone lavorano a stretto contatto su diverse tematiche. Il maggiore impegno è tuttavia rivolto alla pastorale, all’immigrazione e all’evangelizzazione. Dal 1979, circa 200mila vietnamiti sono emigrati verso il Sol levante. Tra essi vi sono molti cattolici, con particolari esigenze di fede. Secondo i dati della Conferenza episcopale giapponese (Cbcj), i cattolici nel Paese sono 450mila, ovvero lo 0,37% di una popolazione totale di circa120 milioni di persone. I sacerdoti sono 1.800 (di cui 519 stranieri) e servono le 16 diocesi delle tre arcidiocesi di Tokyo, Osaka e Nagasaki.
Nel 2002, il cardinale vietnamita Jean-Baptiste Phạm Minh Mẫn ha avviato un programma di vocazioni consacrate per l’annuncio del Vangelo in Giappone. Dell’iniziativa si occupa ora mons. Paul Bùi Văn Đọc, arcivescovo di Thành-Phô Hồ Chí Minh.
La Cbcj ha diramato quest’anno un orientamento pastorale, dal tema “Verso il Regno di Dio e raggiungendo i confini del Paese”. Esso invita le diocesi e le parrocchie a collaborare con il Comitato per gli immigrati, rifugiati e residenti in Giappone (J-CaRM), affinché i fedeli stranieri possano partecipare attivamente ai sacramenti ed essere educati alla fede nella propria lingua. La Conferenza favorisce inoltre la loro integrazione traducendo le informazioni pastorali e istituendo uffici diocesani di consulenza per problematiche sociali.
Lo scorso 24 settembre, i vescovi hanno organizzato la “Giornata della migrazione e del rifugiato”, per sensibilizzare i fedeli alla presenza e ai bisogni degli immigrati. Per l’occasione, dal 23 al 28 settembre, mons. Joseph Đỗ Mạnh Hùng, presidente della Commissione per la cura pastorale dei migranti della Conferenza episcopale vietnamita (Cbcv), ha guidato in Giappone una delegazione per lavorare con il J-CaRM.
Le due commissioni hanno presentato la situazione degli immigrati vietnamiti in Giappone. Tokyo riferisce che in 88 mila hanno raggiunto il Paese per frequentare corsi di formazione professionale. Non vengono tuttavia citati gli studenti. A preoccupare la Chiesa è l’aumento degli episodi di sfruttamento e gli abusi sessuali nei confronti degli immigrati. Per questo, i due organismi hanno deciso di istituire un gruppo di assistenza cui fanno parte anche sacerdoti vietnamiti. I vescovi giapponesi provvederanno alla creazione di due centri pastorali a Tokyo ed Osaka. Operatori sociali e legali hanno organizzato programmi d’azione e mobilitato le autorità governative per la protezione dei migranti dallo sfruttamento lavorativo.