13/09/2022, 12.12
INDIA
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L'arcivescovo di Guwahati: 'L'India agisca davvero sulla salvaguardia del creato'

di John Moolachira *

La denuncia di mons. Moolachira all'incontro sulla salvaguardia del creato delle diocesi del nord-est del Paese: "Le foreste che attraversavamo non esistono più, il 70% delle fonti d'acqua sono inquinate, le leggi scritte sulla carta non vengono applicate dalle nostre autorità. Ritroviamo l'armonia con la natura creata da Dio per diventare più umani".

In occasione del Tempo del Creato - che su indicazione di papa Francesco si celebra tra il 1 settembre, Giornata del creato, e la festa di san Francesco d'Assisi, il 4 ottobre - le diocesi del nord-est dell'India stanno vivendo in questi giorni  la loro Conferenza pastorale sul tema "Ambiente e cura del creato". Pubblichiamo ampi stralci dell'intervento introduttivo tenuto dall'arcivescovo di Guwahati, mons. John Moolachira. 

Il libro della Genesi parla del mondo creato da Dio dicendo: “Il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato”.

Da giovane sacerdote ero solito attraversare fitte foreste per raggiungere alcune delle nostre parrocchie e villaggi. Ora, dopo 35/40 anni, quando percorro quelle stesse strade non c'è più traccia di queste foreste. Lì sono sorti insediamenti. Il legname viene tagliato e venduto al di fuori dello Stato da personaggi senza scrupoli con la connivenza o la negligenza delle autorità governative. Di conseguenza, i fianchi delle colline e le pianure sono diventati aridi, i corsi d'acqua si sono prosciugati, le piogge sono diminuite e quando piove il terreno fertile viene spazzato via; i rifiuti sono ovunque e la vita nelle città è antigienica; gli inquinanti delle città e dei paesi si riversano liberamente nei fiumi. Si fa largo uso di pesticidi e fertilizzanti e i corsi d'acqua sono diventati pericolosi sia per l'uomo sia per gli animali.

Eppure non tutto è perduto. Dio sta suscitando giovani e anziani, nella Chiesa e nella società civile per difendere la causa della terra, anche se talvolta sembra che il loro grido sia arrivato troppo tardi. Il 2 novembre 2021 Vinisha Uma Shankar, 14 anni, ambientalista e innovatrice, vincitrice del Children Climate prize 2021, ha pronunciato un discorso alle Nazioni Unite, in occasione della Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici.  Nel nostro Paese c'è Rajendra Singh, l'uomo dell'acqua dell'India, Jadav Payeng, l'uomo che ha piantato una foresta, Rakhibuddin Ahmed, l'ambientalista dell'Assam. Ci dicono di amare e rispettare la natura, di risparmiare energia e acqua, di piantare alberi e coltivare giardini, di ridurre i rifiuti, di riutilizzare e riciclare, di fare volontariato per ripulire e salvaguardare l’ambiente.

La Terra, la nostra casa comune, è composta da organismi viventi e non viventi. Essi sono interconnessi. Nessun essere vivente può vivere senza fare riferimento agli organismi non viventi. L'interazione tra viventi e non viventi rende la Terra equilibrata, sana, ricca di risorse e bella. Quando l'equilibrio viene meno, si verificano disastri ambientali causati da sovrapproduzione, consumo eccessivo e inquinamento, con conseguenti malattie dell'aria e dell'acqua, riscaldamento globale, inondazioni, terremoti, tempeste, siccità... Il degrado ambientale crea migrazioni, grandi baraccopoli e un gran numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà. I bambini soffrono più degli adulti a causa dei problemi ambientali. Si stima che 1,5 milioni di bambini nel mondo muoiano ogni anno a causa di malattie e disabilità causate dall'inquinamento ambientale, pur essendone i meno responsabili.

L'India dispone di meccanismi e leggi per salvare e proteggere l'ambiente, ma non ha la volontà di metterli in pratica. Parliamo di diritti umani, diritti dei bambini, diritti delle minoranze e diritti ambientali. C'è la legge sulla protezione della vita selvatica (1972), la legge sulla protezione ambientale e il Ministero dell'Ambiente. A livello giudiziario abbiamo il National Green Tribunal.  Ma le questioni ambientali sono usate dai politici e dai ricchi per guadagni politici e monetari. Il 70% delle nostre fonti d'acqua è contaminato. Per quanto riguarda gli indicatori ambientali, l'India è al 169° posto su 180 nazioni.

Che cosa insegna la Chiesa? Papa Francesco ha detto che il grido della terra è il grido dei poveri. Dio ha creato dell'uomo come amministratore del creato. Non ne è il padrone, ma l'ha ricevuto in dono. Già papa Giovanni Paolo II ricordava che "la preoccupazione per il creato è una parte essenziale della nostra fede".

Lo Stato della Città del Vaticano sta dando l'esempio con l’impegno a raggiungere la neutralità dal punto di vista delle emissioni di carbonio. Su questa scia le chiese e le istituzioni cattoliche stanno assumendo la cura di prati, promuovendo coltivazioni biologiche e l’uso di materiali rinnovabili e biodegradabili. Alcune hanno anche iniziato a utilizzare pneumatici di scarto e altri materiali sostenibili per le costruzioni, in modo da non causare danni all'ambiente.

Chiamiamo la Terra “madre”. Ci fornisce cibo, acqua e aria fresca. Ci rinfresca e ci ispira alla bellezza estetica. Più siamo in armonia con la natura, più diventiamo umani.

* arcivescovo di Guwahati

(ha collaborato Nirmala Carvalho)

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