Lahore: cristiano ucciso da un gruppo di musulmani
Il 25enne Pervez Masih è stato attaccato dopo una controversia nata nel suo negozio di videogiochi. Lo zio ha provato a intervenire per salvarlo. United Christian Council: "In Pakistan le forze dell'ordine sono impotenti e insicure".
Lahore (AsiaNews) - Ieri un cristiano di 25 anni è stato ucciso a Lahore da un gruppo di musulmani. Pervez Masih è stato attaccato a causa di una controversia eplosa nel suo negozio di videogiochi.
In base ai dettagli emersi sulla vicenda, la notte prima dell’attacco alcuni ragazzi sono entrati nell'esercizio del giovane. Masih si è rifiutato di giocare d’azzardo con loro ed è iniziato un litigio.
Akhtar Bhatti, zio di Pervez, ha riferito ad AsiaNews che il giorno dopo un gruppo di musulmani tra le 150 e le 200 persone ha raggiunto l'area cristiana di Lahore e ha iniziato ad insultare e picchiare i fedeli, impugnando delle pistole.
I tentativi dello zio di impedire i maltrattamenti non sono bastati e gli assalitori hanno trascinato via Pervez per torturarlo con bastoni e mattoni, minacciandolo che non lo avrebbero lasciato vivo. Alla fine uno dei musulmani, chiamato Sohni e figlio di Allah Ditta, ha colpito alla testa il giovane cristiano che è caduto immediatamente a terra. Tutti sono poi fuggiti dalla scena, sparando in aria.
In seguito l’avvocato Javed Sul, presidente dell’Associazione degli avvocati cristiani in Pakistan, ha aiutato la famiglia a registrare il primo rapporto informativo alla locale stazione di polizia.
La comunità cristiana nutre serie preoccupazioni per l'escalation di violenze contro i cristiani in Pakistan e soprattutto nel Punjab. Secondo il missionario David King, dello United Christian Council, “al momento il Pakistan è nell'elenco dei Paesi in cui lo Stato e le forze dell'ordine sono impotenti. I parlamentari non sono riusciti a controllare l'estremismo religioso". Il religioso ha aggiunto che per far fronte ai maltrattamenti contro i cristiani è quindi necessario che il governo federale istituisca una task force speciale e promulghi una legislazione per prevenire aggressioni come quella contro Pervez.
“È triste che in una società le persone vengono uccise e poi non sia fatta giustizia, nonostante la polizia si dia da fare con le indagini”, ha commentato Waseem Yaqoob. Secondo l'attivista per i diritti umani di Lahore, "è molto importante curare la mentalità malata di questa società. Gli elementi violenti dovrebbero essere arrestati e puniti al più presto”.
13/09/2017 12:15
11/09/2019 09:03