Lahore, una rock-band universitaria combatte il terrorismo a suon di musica (Foto e Video)
Il gruppo musicale “Laal” (rosso) è stato fondato nel 2007 dal prof. Taimur Rehman. I brani sono tratti da composizioni di poeti progressisti e sufi. Gli artisti si esibiscono nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi. Appena concluso un tour di cinque mesi. “Importante inculcare i valori umani e lo spirito collettivo tra i giovani”.
Lahore (AsiaNews) – Combattere il terrorismo, pacificare i potenti gruppi religiosi, promuovere i diritti umani, l’uguaglianza di genere e il rispetto delle minoranze religiose. È lo scopo per il qualemsuona la rock-band universitaria “Laal” (rosso), che utilizza la musica per creare un clima di pace in Pakistan. Il gruppo è stato fondato nel 2007 da Taimur Rehman, 41 anni, docente di scienze politiche alla Lahore University of Management Science (Lums). Egli propone una “grande lotta” per ridurre l’incremento del fondamentalismo religioso. “Non è più solo un problema di legge o di ordine – dice ad AsiaNews – ma è una questione sociale ed ideologica. La musica può aiutare a deradicalizzare i giovani. Sullo Stato viene fatta poca pressione. La società civile può essere d’aiuto, ma i media devono aderire a questa etica. In aggiunta, le autorità statali devono mettere in pratica il piano d’azione nazionale [contro il terrorismo] nel suo pieno spirito”.
I brani sono tratti da composizioni di poeti progressisti e sufi. Oggi l’impegno della band è riconosciuto in tutto il Paese e i concerti sono gremiti di fan. “Ma quando nel 2009 ho iniziato a focalizzare l’attenzione sull’estremismo religioso – dice il prof. Rehman – le persone mi accusavano di sostenere la politica degli Stati Uniti. Anche adesso diversi educatori con idee conservatrici non ci permettono di suonare nelle loro scuole in maniera gratuita”.
Il gruppo ha appena concluso un tour di cinque mesi nelle province pakistane, durante il quale si è esibito in 113 scuole, e ha in programma di replicare gli spettacoli a fine agosto. Il segretario del Mazdoor Kissan Party, partito comunista a sostegno degli agricoltori, riporta che la risposta del pubblico “è stata incredibile. È importante inculcare i valori umani e lo spirito collettivo tra i giovani. Il nostro popolo ama la musica, non siamo estremisti”.
L’attivista islamico incolpa poi la “narrativa di Stato” per i recenti episodi di violenza avvenuti nelle università pakistane. In particolare egli si riferisce al barbaro linciaggio di uno studente della Abdul Wali Khan University, ucciso dai colleghi universitari per aver pubblicato presunti commenti blasfemi su Facebook. In seguito una professoressa di religione ahmadi è stata trovata morta accoltellata nella sua casa nella zona residenziale dell’università del Punjab.
Da tempo i leader cristiani e delle altre minoranze lamentano che la legge che punisce le offese al profeta Maometto è usata per perseguitare le minoranze religiose e per perpetrare vendette personali. Secondo il prof. Rehman, questo è “il risultato di un lungo processo di crescita del fondamentalismo religioso. Questo processo è nato durante l’era dell’islamizzazione del defunto generale Zia ul Haq, quando le comunità di minoranza più deboli erano il primo obiettivo. Ora si è diffuso come un incendio nella foresta e ha sopraffatto la società. Solo delle modifiche potrebbero stabilire lo Stato di diritto”.
Il professore rockstar utilizza i social media per accrescere la consapevolezza delle persone. Al contrario di altri attivisti che hanno chiuso i propri account in seguito alla decisione di Islamabad di bandire i media che diffondo la blasfemia online, egli non è intimorito. Pubblica almeno 10 commenti al giorno sulla pagina ufficiale della band, che raccolgono un gran seguito di pubblico tra gli oltre 977mila fan. Nel 2007 la pagina è stata bloccata, anche se la Pakistan Telecom Authority ha negato un suo intervento. “Siamo molto chiari – afferma – sul tipo di attivismo che conduciamo. È difficile portare la società al cambiamento quando le persone sono contro di te. Noi evitiamo di lanciare accuse contro qualcuno o di offendere i suoi sentimenti”.
Di seguito alcuni video dei concerti della band, pubblicati sul profilo Facebook personale del prof. Taimur Rehman: