Lahore, minacce di attentati a Natale: feste blindate, timore fra i cristiani
Youhanabad (AsiaNews) - Sarà un Natale blindato quello che si apprestano a celebrare i fedeli delle varie confessioni cristiane di Youhanabad, quartiere a maggioranza cristiana di Lahore (Punjab) sui quali pende il rischio concreto di attacchi durante l’Avvento e le celebrazioni della festa. I leader di varie comunità della città, uno dei centri più importanti della provincia più popolosa del Pakistan, hanno denunciato nei giorni scorsi alle autorità di aver subito minacce e avvertimenti da parte di movimenti estremisti. Sulla vicenda è intervenuto in queste ore anche il ministro della Giustizia del Punjab, il quale ha definito “credibili” le voci di possibili attentati; a rischio le chiese di Youhanabad, già teatro di un sanguinoso attacco nel marzo scorso che ha causato oltre 20 morti e 70 feriti, e più in generale tutta la città di Lahore.
Interpellato da AsiaNews p. Nasir George, sacerdote a Lahore, conferma che gli abitanti della zona vivono “nell’incertezza” e hanno ancora impresse nella mente le terribili immagini degli attentati di marzo. “Le nuove minacce - aggiunge - hanno fatto emergere una nuova ondata di paura” e i fedeli hanno sempre più timori a frequentare i luoghi di culto, anche perché non si sentono protetti da una polizia che, il più delle volte, protegge gli assalitori.
Nusrat Bibi, insegnante a Youhanabad, ricorda con nostalgia e dolore il recente passato, quanto il tempo di Avvento era occasione per “decorare le strade, le case, le chiese”. Tuttavia, quest’anno la paura e l’incertezza regnano per le vie del sobborgo cristiano di Lahore, e “nessuno può dirsi al sicuro”. È come se qualcuno, aggiunge, “ci avesse privato della nostra felicità”. Youhanabad era “un simbolo dello spirito del Natale in città”, mentre ora “tutto è svuotato”.
Fonti locali riferiscono che la polizia avrebbe innalzato le misure di sicurezza nell’area, con ripercussioni anche sugli affari. Lo conferma un venditore di strada, il signor Luke Francis, che staziona all’esterno di una chiesa cattolica di Youhanabad. “Non mi sembra nemmeno Natale - racconta - non vi sono eventi, non vi sono decorazioni, non c’è partecipazione da parte della gente”.
Sulle minacce che gravano contro i cristiani è intervenuto anche Maulana Arif Hameed Khan a Khateeb, predicatore alla grande moschea di Lahore, secondo cui è “triste” sentire queste notizie “mentre i fedeli si preparano a celebrare la festa”. “Un tempo - racconta il leader musulmano - si sentivano risuonare i canti di Natale sin dall’inizio di dicembre, i leader religiosi [cristiani] venivano a trovarci in moschea e portavano dolci. Quest’anno sembra un deserto”. L’islam è una religione di pace, chiosa, e per questo “lanciamo un appello alle autorità, perché prendano tutte le misure possibili per garantire la sicurezza delle minoranze religiose”.
Natale è un momento di gioia, di speranza, conclude p. Haroon Arif di Youhanabad, e "vogliamo portare questo messaggio in ogni casa, perché venga celebrata la nascita del Messia. Incoraggiamo i fedeli a pregare e digiunare in questa fine dell'anno… pregare per la pace, la prosperità e la gioia nell’anno venturo”.
Nel sobborgo di Youhanabad vivono oltre 100mila cristiani. Lahore è la capitale del Punjab, provincia più popolosa e ricca del Pakistan. Nel recente passato la città era considerata una delle più pacifiche rispetto a molte altre aree del Paese, nazione a larga maggioranza musulmana sunnita in cui si son verificati numerosi episodi di attacchi contro le minoranze, in particolare quella cristiana.
20/12/2017 12:34