Lahore, la protezione dei bambini più importante della lotta al terrorismo
Attivisti chiedono politiche e leggi per la proteziione die minori. Sdegno e proteste per lo stupro e omicidio di Zainab, sette anni. Nei primi sei mesi del 2017, 1764 casi di abusi su bambini. Di questi, circa il 62% è avvenuto nel Punjab. A Lahore la prima unità di protezione minorile di tutta l’Asia del sud. Proibire i matrimoni minorili e le punizioni corporali nelle scuole.
Lahore (AsiaNews) – In Pakistan la protezione dei minori “è più importante della lotta al terrorismo”. Lo afferma Hina Jilani, avvocato ed esperta di diritti umani. L’attivista ha preso parte ad una riunione di organizzazioni che difendono i diritti dei bambini. Essi chiedono di formulare una politica a protezione dei minori per fermare l’aumento della violenza contro i più piccoli. “Questa agenda – dichiara Jilani – è persino più importante del contrasto al terrorismo. Non sarà di nessun aiuto l’attuale isteria che [porta a] bloccare le strade e attaccare gli edifici del governo e la polizia. Deve essere creata una speciale task force, proibiti i matrimoni minorili e le punizioni fisiche all’interno delle scuole. Tutti i partiti dovranno tener conto di queste tematiche alle prossime elezioni generali”.
Il 12 gennaio scorso Jilani è intervenuta ad una conferenza stampa per “chiedere giustizia per i nostri figli” al Lahore press club. L’evento era organizzato dal Child Rights Movement, un gruppo che raccoglie più di 100 organizzazioni, sulla scia [di proteste e indignazione] seguita allo stupro e brutale assassinio di Zainab, sette anni, a Kasur, nella provincia del Punjab. L’incidente è il 12mo caso di abuso sessuale su un minore compiuto nell’area, a poca distanza dalla capitale provinciale.
Secondo Sahil, un’associazione che lavora per la protezione dei bambini, focalizzata in particolare sulle violenze sessuali, nei primi sei mesi del 2017 in tutto il Paese ci sono stati 1764 casi di abusi minorili. Di questi, 1067 su femmine e 697 su maschi. Circa il 62% (1089 episodi) è avvenuto nella provincia del Punjab. Ogni giorno in Pakistan vengono registrati 11 nuovi casi di violenze.
Ma le violenze sui piccoli vanno oltre gli abusi sessuali. Lo scorso novembre il presidente dell’Alta corte di Lahore ha ordinato all’ispettore generale di polizia di nominare due poliziotti disarmati e installare telecamere a circuito chiuso in tutte le scuole e negli autobus per bambini. La decisione del presidente Syed Mansoor Ali Shah seguiva la diffusione un video, diventato virale, che mostrava l’autista di un bus mentre schiaffeggiava e tirava i capelli ad un bambino sordomuto nello Speciale centro educativo del governo di Sambrial, un cittadina del Punjab. L’incidente aveva portato alla sospensione del capo dell’istituto e all’arresto di due sospettati.
L’ospedale pediatrico di Lahore, gestito dal governo locale, ospita la prima unità di protezione minorile dell’Asia del sud che si occupa di casi di abusi su bambini. Il dr. Naeem Zafar, specialista di minori, afferma ad AsiaNews che ogni anno l’unità prende in carico dai 150 ai 200 casi. “Dal 2009, cioè da quando abbiamo iniziato ad operare – sostiene – sono stati registrati circa 1600 episodi. Strutture come la nostra devono essere aperte anche in altri ospedali”.
Il dr. Zafar, presidente di Protection And Help of Children Against Abuse and Neglect [Pahchaan, Protezione e aiuto ai minori contro l’abuso e l’abbandono – ndr], organizza corsi di formazione sulla protezione dei bambini per genitori, funzionari di governo, medici specializzandi e insegnanti delle scuole. “I bambini tra gli 11 e i 15 anni – sostiene – sono i più vulnerabili a [forme di] abuso. L’educazione sessuale è ancora considerata un tabù. La società evita di discuterne. Inoltre non esiste un meccanismo per insegnare come essere genitori. Il contesto islamico e il prevalente sistema familiare congiunto negano l’esistenza di tali problemi”.
25/01/2018 12:01
19/09/2019 08:45