16/04/2017, 11.42
CINA-VATICANO
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La vittoria dell’Associazione Patriottica: il vescovo illecito Zhan Silu concelebra con mons. Ma Daqin di Shanghai

di Bernardo Cervellera

Zhan Silu è stato ordinato nel 2000. Ma Daqin, ancora agli arresti domiciliari, ma ha potuto “visitare la diocesi di Mindong”, dove è scomparso nelle mani della polizia il vescovo ordinario, mons. Guo Xijin. Nella cerimonia, Ma Daqin è stato chiamato “vescovo” e non più “padre” come in precedenza. L’Associazione patriottica padrona incontrastata della Chiesa in Cina. “Una presa in giro per il Vaticano”. L’Ap tenta di distruggere i dialoghi fra S. Sede e governo.

Roma (AsiaNews) – “È una grossa notizia, ma di grande tristezza”; “Il Vaticano è stato ancora preso in giro dall’Associazione patriottica”: sono i primi commenti a caldo sulla notizia che sta girando sul web in queste ore, con una serie di foto: il vescovo illecito Vincenzo Zhan Silu di Mindong ha concelebrato stamane la sua messa di Pasqua con mons. Taddeo Ma Daqin, vescovo di Shanghai, insieme con due sacerdoti.

La notizia sta nel fatto che Zhan Silu è un vescovo illecito – auto-ordinato nel 2000 e insediatosi nel 2006 – che attende ancora la riconciliazione con la Santa Sede. Intanto la sua carriera lo ha portato ad essere vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi all’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi dello scorso dicembre.

Taddeo Ma Daqin, ordinato vescovo con l’accordo di Santa Sede e governo nel 2012, è stato messo agli arresti domiciliari subito dopo per essersi dimesso dall’Associazione Patriottica (Ap). In seguito egli sembra aver ritrattato la sua posizione pubblicando diversi articoli a favore dell’Ap. Per questo, pur essendo ancora confinato in isolamento nel seminario di Sheshan, ha potuto partecipare ad alcuni incontri, ma è sempre stato presentato come “padre Ma”, e non come vescovo.

Questa volta, alla concelebrazione a Mindong, egli è stato presentato ai fedeli come “il vescovo Ma Daqin”, in visita alla diocesi di Mindong. La gente lo ha accolto con un lungo applauso.

È importante ricordare che proprio nei giorni prima della Pasqua, il vescovo ordinario di Mindong, mons. Vincenzo Guo Xijin, appartenente alla comunità sotterranea, è stato sequestrato dalla pubblica sicurezza per costringerlo a “istruirsi e studiare”. Egli è riconosciuto dalla Santa Sede e non dal governo.

È molto probabile che mons. Guo sia stato sequestrato perché egli si deve essere opposto alla concelebrazione, che avrebbe messo insieme Zhan, Ma e Guo. In effetti, la direttiva dell’Ap, ripetuta tante volte, è che l’Ap (e il ministero degli affari religiosi) a decidere chi sono i vescovi “validi”, non il Vaticano. Per questo l’Ap continua a procedere mescolando nelle celebrazioni vescovi leciti ed illeciti, scomunicati e in comunione col papa, come è avvenuto nelle ultime ordinazioni episcopali di Chengdu e a Xichang.

Quanto alla “presa in giro” del Vaticano”, va detto che – come ha spiegato il card. John Tong in un suo articolo – la Santa Sede sta cercando la via per un accordo sulle nomine dei vescovi, ma la riconciliazione coi vescovi illeciti avviene secondo modalità interne alla Santa Sede e secondo il diritto canonico. Ma a quanto pare, l’Ap se ne infischia del diritto canonico e dell’obbedienza al papa. E a noi pare che se ne infischi anche dei dialoghi fra governo e Santa Sede. Queste mosse vogliono infatti scuotere i dialoghi e farli precipitare mettendo tutti, governo cinese e Santa Sede, davanti a fatti compiuti: la celebrazione del suo potere sulla Chiesa e sui vescovi.

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