La vita difficile della libertà di religione ad Hanoi
Hanoi (AsiaNews) – Non è chiara e non viene realmente applicata nella vita delle persone la legge sulla libertà religiosa in Vietnam. La gente sente di non avere il diritto di far sentire la propria voce e di essere accettata per le proprie convinzioni.
Parlare di libertà di religione è difficile. Ciò è dovuto all’atteggiamento del governo su tale questione. Ci sono concetti che in Vietnam sono vietati, che la gente non può neppure nominare, come “libertà di religione”, “democrazia”, “multipartitismo”, e “opinioni contrarie” al governo.
“Abbiamo davvero paura – spiega ad AsiaNews un professore dell’università di Hanoi – che il governo ci arresti e ci faccia del male. Così stiamo nella gabbia che il potere ci impone. La censura sui media molto stretta e noi non abbiamo libertà di parole neppure nel nostro lavoro professionale”.
Un giovane rileva che “quando studiamo negli Stati Uniti o in altri Paesi sviluppati, noi non abbiamo il coraggio di esporre liberamente il nostro pensiero. Quando torniamo in patria, ugualmente non osiamo svolgere certe attività, anche se sono buone. Siamo limitati nelle nostre azioni e nel contributo che potremmo dare al Paese. Specialmente i cattolici sono discriminati, non hanno possibilità di crescita. Il governo vuole controllarne la crescita”.
“Alcuni miei amici – dice un anziano di Hanoi – sono stati arrestati dal governo locale. Dall’inizio di quest’anno, il Vietnam ha perseguitato e arrestato persone che hanno opinioni diverse, come individui impegnati per i diritti umani, la democrazia, le riforme legali, il lavoro, la libertà di parola”.