18/07/2019, 10.31
ITALIA – CINA – VATICANO
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La visita del card. Parolin a casa Italia-Cina (foto)

di Paolo Bizzocchi*

La realtà sociale è nata nel 2002 nella zona di Rimini. Volontariato e accoglienza sono le dimensioni di questa struttura, che accoglie giovani cinesi e volontari di ogni tipo per insegnare le lingue, fare dopo scuola e attività di vario genere. La gioia dell’incontro con il Segretario di Stato vaticano, che dice: “Spero di finire i miei giorni in questo posto”.

Rimini (AsiaNews) – Nel 2002 Liu, un ragazzo di venticinque anni, scalzo, in fuga dalla Slovenia con un debito contratto di 10mila euro, dopo aver percorso la rotta dei Balcani si incontra con la Comunità di Montetauro a Rimini. Accompagnato dai carabinieri, ha denunciato alcuni suoi connazionali che lo sfruttavano per saldare il debito per il viaggio. I fratelli della Piccola Famiglia dell’Assunta si accorgono di un mondo a loro sconosciuto, ovvero quello cinese, a cui tendere la mano. Presto la Comunità si rende conto che non è facile l’integrazione, parlarne e viverla, soprattutto nei bambini cinesi tra loro coetanei, che a malapena sanno la lingua italiana e hanno difficoltà nella comprensione.

Nasce così nel 2003 a Savignano sul Rubicone la prima Casa Italia-Cina, dove c’è anche Liu, che decide di iniziare il percorso per diventare cristiano, viene battezzato, si sposa e inizia una nuova vita a Rimini.

Nel gennaio del 2016 si apre una seconda sede, questa volta però nella parrocchia di San Nicolò a Rimini vicino alla stazione (storica parrocchia dove don Oreste Benzi iniziò il suo ministero sacerdotale). All’inizio ci sono pochi bambini che partecipano, quattro o cinque, poi però le dimensioni crescono grazie a volontari italiani e non solo.

Come ad esempio Cosimo, cinese che abita da anni a Rimini e inizia a lavorare come mediatore culturale in supporto ai volontari italiani. I corsi di lingua cinese ai ragazzi li insegna don Savio, prete cattolico cinese, fuggito dalla Cina perché nella sua parrocchia aveva un gruppo di ottanta giovani che lo seguivano e le autorità gli hanno fatto capire che per lui non ci poteva essere più posto nel grande Paese asiatico.

Questo gruppo diventa un mezzo fondamentale per conservare un’enorme ricchezza culturale, e nel percorso di formazione dell’identità del bambino. Mattia, invece, fratello della comunità di Montetauro, come altri italiani insegna italiano.

In breve tempo, il passaparola tra le famiglie cinesi cresce, e così pure la fiducia: si arriva a creare un doposcuola durante l’anno scolastico, dalle 14.30 alle 17.30 e un centro estivo che va dalle 09.00 alle 12.00. Ci sono anche attività extrascolastiche, come ad esempio la danza per le bambine o l’insegnamento di alcuni sport tra cui il basket per i bambini. Anche quest’anno il centro estivo terminerà ad agosto con i suoi 110 iscritti.

Questa realtà non poteva restare nascosta al Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, che lunedì 14 luglio è arrivato nei locali di San Nicolò. Nel varcare la soglia dell’ingresso subito pronti ad accoglierlo ci sono i volontari insieme ai ragazzi. Dopo aver visitato i locali della parrocchia, della scuola e del teatro, incomincia con grande stupore a porre tante domande sulla nascita di questa realtà.

Gira attorno ai tavoli dove i bambini delle elementari o i ragazzi delle medie e superiori fanno i compiti. Prova tra i sorrisi generali a chiedere e ripetere qualche nome cinese, poi si accomoda in teatro per assistere a un piccolo balletto di danza cinese che le bambine hanno preparato.

Tra una cosa e l’altra ci si ritrova al piano superiore, in una stanza a bere del tè con biscotti tra tutti i volontari, discutendo sulle problematiche e sulle persecuzioni che la Chiesa cinese subisce ancora oggi. Certamente il card. Parolin ricorda quanto stia a cuore a papa Francesco la questione cinese e tutto ciò che accade in Estremo Oriente. Si parla di educazione e di accoglienza, e di quanto le famiglie siano contente di un posto cattolico come questo che accoglie tutti e si occupa dei loro figli, indipendentemente se cristiani o no.

Ci eravamo preparati per una visita flash del Segretario di Stato, massimo una mezz’ora ci era stato detto, ma poi guardando l’orologio il tempo si è fermato. Infatti dopo un’ora e mezza tra saluti finali e foto, il presule decide di partire alla volta di Viserba per la celebrazione della Santa Messa assieme al Vescovo di Rimini, Monsignor Francesco Lambiasi. Prima di partire però dice alla Comunità e all’opera di Casa Italia-Cina: “Spero un giorno di poter finire i miei giorni in questo posto”.

*Seminarista della Diocesi di Rimini, assistente alla parrocchia di San Nicola              

La visita del card. Parolin a casa Italia-Cina
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