La "troika" di Pyongyang visita il Sud e riapre i canali di dialogo
Seoul (AsiaNews) - La visita compiuta a sorpresa in Corea del Sud dai tre funzionari di più alto grado del regime nordcoreano "è un fatto enorme. A parte ogni sviluppo pratico possibile, il livello di importanza della delegazione è senza precedenti. Di fatto, esso fornisce una sorta di linea diretta con Kim Jong-un". È il commento di Andrei Lankov, professore di Studi coreani all'università Kookmin di Seoul e uno dei maggiori esperti della penisola.
La delegazione si è recata a sorpresa a Incheon per la chiusura dei Giochi asiatici. Guidata da Hwang Pyong-so (neo-eletto vice presidente della Commissione di Difesa nazionale e considerato "numero due" del regime), essa comprendeva anche Choe Ryong-hae (consigliere di Kim Jong-un) e Kim Yang-gon, Segretario del Partito dei lavoratori incaricato degli Affari sudcoreani.
L'incontro con la controparte sudcoreana è avvenuto il 4 ottobre: Seoul è stata informata della visita soltanto il giorno prima, e ha concesso al gruppo di usare il proprio spazio aereo. Per la prima volta da almeno due decenni, un aereo nordcoreano ha volato da Pyongyang verso il Sud senza passare dalla Cina. Ad attenderli il ministro sudcoreano dell'Unificazione e il capo della sicurezza nazionale, Kim Kwan-jin.
Il primo, immediato risultato è stato la riapertura dei canali di dialogo bilaterali: bloccato da un anno a causa delle continue provocazioni militari di Pyongyang, sembra che si terrà alla fine di ottobre con le riunificazioni familiari in agenda. Ma gli esperti sottolineano che "potrebbe esserci molto di più". Secondo John Delury, esperto di Corea del nord presso l'università Yonsei di Seoul, "chiaramente non è stata una visita pro-forma. C'è da aspettarsi molto, anche perché se sei Park Geun-hye [la presidente sudcoreana ndr] e speri in un canale credibile di dialogo con Pyongyang, allora questa è la tua squadra dei sogni".
Mistero, infine, sulla sorte del giovane maresciallo Kim Jong-un. Il dittatore nordcoreano non appare in pubblico dal 3 settembre, e le voci su una sua indisposizione o malattia sono state confermate dalla televisione di Stato: "Il nostro leader - ha dichiarato un servizio andato in onda lo scorso 15 settembre - ha avuto un lieve malore ma si è ripreso del tutto". Tuttavia, non si è ancora fatto vivo.
27/02/2017 08:58
24/02/2017 08:40