La tribù più povera del Nepal rinasce grazie a una scuola cattolica
Kathmandu (AsiaNews) - "I cattolici hanno acceso una luce di speranza nella nostra vita". È quanto afferma ad AsiaNews Govinda Bahadur, membro dell'etnia tribale Chepang e leader della Nepal Chepang Association (Nca). "Per decenni - racconta - noi e i nostri figli abbiamo vissuto al buio, dimenticati da tutti. Per noi era impossibile mandare i nostri figli a scuola. Nel 2011 i cattolici hanno aperto un istituto per la nostra tribù e da allora la nostra esistenza è cambiata".
Fondata il 12 novembre 2011, la Navodaya School ospita centinaia di studenti. L'istituto è stato realizzato grazie al contributo di associazioni locali e straniere. Fra i donatori anche diverse associazioni italiane fra cui il Centro di Cooperazione Sviluppo Italia (CCS Italia). Oltre ad educare i bambini, la scuola sostiene le famiglie aiutandole nella ricerca del lavoro e sviluppando progetti per piccole aziende agricole.
In vista delle elezioni dell'Assemblea costituente, programmate per giugno, tutti i Chepang sono pronti a dare il loro voto a un cattolico se essi presenteranno dei candidati. Molti partiti stanno visitando le aree più remote del Paese, cercando di accaparrarsi i voti delle minoranze etniche, per poi dimenticarsi di loro una volta eletti. Siddha Bahadur, del villaggio di Siddhi, dice che nel 2008 ha votato per i maoisti, ma "una volta saliti al potere tutto quello che avevano promesso non si è mai realizzato". Per Bhakta Bahadur Chepang di un abitato vicino a Siddhi, aggiunge che "la comunità spesso non ha cibo, vestiti adeguati, elettricità, acqua. Nessuno si è mai curato di noi in questi anni. Solo i cattolici hanno dato un aiuto alla nostra gente".
Concentrati nel distretto di Chitwan nella regione di Madhyamanchal (Nepal centrale) i Chenpang sono uno dei 59 gruppi indigeni presenti in Nepal. La popolazione è di circa 52mila persone ed è di religion indù e buddista. Le comunità vivono in aree inaccessibili a 1200 metri di quota, lontane dai centri abitati e dalle vie di comunicazione. La loro principale fonte di sostentamento è la foresta e i suoi prodotti. Negli anni solo poche famiglie hanno abbandonato la vita nomade, trovando lavoro come braccianti agricoli. Purtroppo, a causa della morfologia del territorio e il clima della regione e i raccolti sono sufficienti solo per sei mesi. Per il resto dell'anno i Chepang si cibano di frutti spontanei, pesca e selvaggina. Spesso i bambini aiutano i genitori nella campagne e non possono andare a scuola, oltre il 70% abbandona la scuola.
10/08/2017 13:09