05/10/2023, 11.29
INDIA
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La morte di Toppo, il cardinale dei tribali in India

di Nirmala Carvalho

Arcivescovo emerito di Ranchi è scomparso ieri all'età di 84 anni. Proveniente da una comunità degli Oraon, nominato vescovo giovanissimo da Paolo VI, nel 2003 per volere di Giovanni Paolo II divenne il primo cardinale proveniente dalle comunità aborigene indiane. "L'incontro con Gesù ha cambiato i nostri popoli: che questo continui a tenerli liberi", diceva. La sua amicizia con Madre Teresa di Calcutta

Ranchi (AsiaNews) - Il card.Telesphore Placidus Toppo è morto ieri all’età di 84 anni. Arcivescovo emerito di Ranchi, capoluogo della regione del Jharkhand nel Nord-Est dell’India, si è spento all'ospedale Constant Lievens di Ranchi dove era ricoverato.

Appartenente alla comunità degli Oraon, chiamati anche Kurukh, un popolo aborigeno della regione Choṭa Nāgpur nello stato del Bihār (poco più a Nord del Jharkhand) è stato il primo presule asiatico di origini indigene a essere nominato cardinale

L'8 giugno 1978 papa Paolo VI lo aveva già nominato, a soli 38 anni, vescovo di Dumka; mentre il 28 settembre 2003 fu papa Giovanni Paolo II ad annunciare la sua creazione a cardinale nel concistoro del seguente 21 ottobre. A 65 anni, il neo cardinal Troppo divenne così il decimo indiano a ricevere la porpora cardinalizia nella storia della Chiesa, il primo a capo dell'arcidiocesi di Ranchi.

Il card. Toppo ha sempre ritenuto preziosa l’opera dei missionari stranieri che hanno lavorato con le comunità indigene a Ranchi: il primo cattolico era giunto nella zona nel 1869, seguito pochi anni dopo dal gesuita belga padre Constant Lievens. "Almeno un milione di tribali in India oggi sono cattolici, consapevoli della loro dignità umana e socialmente accettati", amava ricordare il porporato.

L’arcivescovo emerito di Ranchi era una persona di semplicità autentica e recentemente aveva ricordato che "il cambiamento di paradigma avvenuto nella cultura del nostro popolo ha la sua fonte nella forte fede in Gesù Cristo. Che questo continui a tenerlo libero”.

Il cardinale Toppo ha anche lavorato affinché tra i popoli indigeni crescessero altre dimensioni della vita della Chiesa, come una congregazione di suore locali e un seminario. Quel seminario, ha detto recentemente, “ha prodotto in meno di 100 anni migliaia di sacerdoti, ancor più migliaia di religiose, e innumerevoli religiosi e seminaristi sparsi in molte parti del mondo”.

Oggi la comunità aborigena indiana cattolica può “legittimamente vantarsi dei propri infermieri, insegnanti, professori, medici, ingegneri, sportivi e dipendenti pubblici. Con un caso così ben riuscito come il nostro - aveva chiosato il cardinal Toppo -, chi potrà mai più mettere in discussione la saggezza di servire i poveri, come parte di un'efficace evangelizzazione dell’Asia?".

Da arcivescovo, nel 2008 il card. Toppo si è trovato a guidare la Conferenza episcopale indiana proprio durante la durissima violenza anticristiana su vasta scala nel distretto di Kandhamal, inOrissa.

Telesphore Placidus Toppo condivise anche una profonda amicizia con la santa Madre Teresa di Calcutta. Un'amicizia iniziata nel 1978 quando fu nominato vescovo di Dumka: a quel tempo scrisse una nota personale a Madre Teresa invitando le sue Missionarie della Carità ad aprire una loro casa nella sua diocesi. Madre Teresa fu molto sollecita nell'inviarle.

 

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