La moglie dell’ex presidente Chen Shuibian gli chiede di dirsi colpevole
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – In un drammatico sviluppo del processo per corruzione contro l’ex presidente Chen Shuibian, sua moglie Wu Shuchen gli ha chiesto di dichiararsi colpevole, per non far pagare le conseguenze al figlio e alla figlia, pure accusati di gravi reati.
Chiang Chihming, ex segretaria di Chen, ha confermato ieri che Wu ha mandato a giugno una lettera al marito, detenuto da dicembre, attribuendogli la responsabilità per le gravi accuse penali che pendono contro i loro figli.
Chen e la moglie sono accusati di aver sottratto 104 milioni di dollari di Taiwan (circa 2,24 mlioni di euro) di “fondi speciali” statali usandoli per fini personali, di avere accettato “bustarelle” per 400 milioni (8,6 milioni di euro) in cambio di favori politici e per avere portato all’estero somme provento di reato per circa 27 milioni di euro. Chen si è sempre dichiarato innocente e vittima di un complotto politico conseguenza della sua posizione di acceso indipendentista detestato da Pechino.
Invece la moglie ha ammesso di avere portato somme all’estero e di avere ricevuto 200 milioni di dollari taiwanesi, ma quale “contributo politico” e non per corruzione.
L’accusa penale ha colpito anche il figlio Chen Chihchung e la nuora Huang Jiuching, che hanno ammesso di avere portato somme all’estero.
A giugno è stata incriminata pure Chen Hsinyu, figlia di Chen, per spergiuro. Si è dichiarata colpevole dicendo di aver voluto proteggere i genitori. Nonostante l’ammissione, il tribunale le ha proibito di lasciare il Paese. La donna doveva andare all’estero per ragioni di studio e in una recente visita al padre in carcere gli ha chiesto di aiutarla.
La sentenza per Chen è prevista per settembre.