La missione del Beato Vaz, “esempio” nell’attuale crisi politica
di Melani Manel Perera
L’invito rivolto ai cattolici dello Sri Lanka è del presidente della Conferenza episcopale. Vaz ha portato avanti la sua missione verso tutta la popolazione, senza distinzioni, e nonostante la persecuzione olandese. Mons. Fernando: “Ora pregare per il miracolo della sua canonizzazione”.
Colombo (AsiaNews) – La Chiesa singalese invita tutti cattolici, laici e religiosi, ad avere come modello “in questo periodo così critico” per il Paese, il beato Joseph Vaz, l’Apostolo dello Sri Lanka, la cui festa ricorre il 16 gennaio. Con l’occasione, il presidente della Conferenza episcopale, mons. Vianney Fernando, ha chiesto alla comunità di pregare per “l’atteso miracolo della canonizzazione” e non dimenticare colui che “ha reso possibile la rinascita della nostra Chiesa dalle sue stesse ceneri”.
“Quest’anno – ha detto mons. Fernando – celebriamo la festa del Beato Vaz in un momento di grave crisi nazionale, specialmente per quanto riguarda il processo di pace”. “Vaz - ha aggiunto il presule in un comunicato speciale diffuso il 14 gennaio - è il modello per tutti noi, non solo per il suo imparagonabile zelo missionario, ma anche nel modo in cui ha servito tutte le comunità, senza distinzioni”.
Joseph Vaz nasce nello Stato indiano di Goa nel 1651, quando la zona era dominio portoghese. Diventa sacerdote nel 1676 all’interno della Congregazione di San Filippo Neri. Si reca poi come missionario in Sri Lanka (allora Ceylon), da dove gli olandesi della Compagnia delle Indie avevano espulso i missionari e minacciato di morte qualsiasi prete fosse stato sorpreso sull'isola. In modo clandestino, quindi, portò il suo aiuto ai cattolici del luogo e arrivò fino alla capitale Colombo. Tradusse il Vangelo nelle lingue tamil e singalese. Morì a Kandy il 16 gennaio 1711. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 21 gennaio 1995 a Colombo.
In Sri Lanka non ci sono molte chiese dedicate a Vaz, ma ogni parrocchia festeggia, anche se in giorni diversi, il Beato. Alcune hanno tenuto le celebrazioni già il 16 gennaio scorso, altre qualche giorno prima e altre ancora lo faranno il prossimo 21 gennaio. Mons. Fernando ha chiesto al clero di citare il nome di Joseph Vaz nella preghiera eucaristica: “Non possiamo dimenticare la missione compiuta da Vaz, che ha reso possibile la rinascita della nostra Chiesa dalle sue stesse ceneri durante la persecuzione dei colonizzatori”.
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