La linea politica di Hanoi è quella di eliminare i cattolici
di Thanh Thuy
C’è una incomprensione di fondo delle autorità verso il concetto stesso di religione dietro alle scelte di oppressione e discriminazione che si evidenziano nel processo contro I parrocchiani di Thai Ha.
Hanoi (AsiaNews) – C’è l’incomprensione verso l’idea stessa di religione da parte delle autorità politiche vietnamite dietro il continuo tentativo di soffocare cattolicesimo, protestantesimo ed anche altre religioni, che ora si evidenzia col processo che il 5 dicembre sarà celebrato contro otto fedeli della parrocchia di Thai Ha.
Se si visita il Vietnam, su molte parrocchie si possono vedere le scritte “prega per la Chiesa del Vietnam” o “prega per la pace e la giustizia”. Questa è una invocazione sempre presente nella preghiera dei cattolici di questo Paese. Cattolici che il governo comunista ha oppresso in modo sofisticato ed a vari livelli. Ma, in questa occasione le autorità non rispettano il Consiglio dei vescovi vietnamiti. Vogliono chiaramente eliminare i cattolici.
Il governo ha violato la libertà di religione e si prepara a giudicare gli otto fedeli della parrocchia di Thai Ha per motivi ingiusti, accusandoli di aver danneggiato proprietà e disturbato l’ordine sociale”. Processano gli otto fedeli per minacciare gli altri cattolici ed i fedeli di altre religioni ed in genere hanno l’obiettivo di minacciare le persone che vogliono battersi per la giustizia e la libertà di religione.
Ogni cattolico ed ogni parrocchia è stata invitata a pregare per la giustizia, la pace e la libertà religiosa in Vietnam. I fedeli questa volta hanno bisogno della voce dei vescovi per dire la verità, denunciando che il governo si è appropriato dei terreni della Chiesa, ma ha accusato falsamente i cattolici.
All’origine della discriminazione delle autorità verso i credenti, non solo cristiani, spiega ad AsiaNews un professore dell’Università nazionale di Hanoi “c’è un pregiudizio. Si spiegano male il concetto stesso di religione. Non capiscono bene e così guidano male il Paese, portando numerose cose negative, come la corruzione nel governo, il cattivo sistema educativo, l’ingiustizia verso i contadini che lavorano per vivere e mangiare”.
L’idea dei comunisti vietnamiti sulla religione è che essa “è una forma di coscienza sociale. La coscienza rispecchia il mitico, l’illusione della realtà oggettiva. La religione si basa sempre sulla credenza, una credenza del trascendente. La religione non può essere esaminata dalla realtà”.
Così, il governo ha dato istruzione alle autorità di tutti i livelli di “controllare la situazione dele religioni, classificare i fedeli delle religioni per avere soluzioni adatte a convincere le persone a lasciare la loro religione. E la linea politica è di opporsi, escludere e dicriminare i cattolici del Vietnam.
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