La guerra a Gaza traina la crescita dei coloni in Cisgiordania
Nel 2023 la popolazione è aumentata del 3%, passando da poco oltre 502mila e 517.407. Un dato che raggiunge il 15% prendendo in esame gli ultimi cinque anni. E il conflitto nella Striscia è destinato a imprimere una ulteriore accelerazione. A questo ritmo quota 600mila entro il 2030.
Gerusalemme (AsiaNews) - La popolazione dei coloni ebraici in Cisgiordania è cresciuta del 3% nel 2023, passando da 517.407 dai 502.991 dell’anno precedente e facendo registrare una tendenza in ulteriore aumento dall’inizio della guerra di Israele contro Hamas a Gaza, in risposta all’attacco del 7 ottobre. È quanto emerge in un rapporto diffuso ieri dal movimento pro-occupazione WestBankJewishPopulationStats.com, secondo cui il dato arriva a toccare il 15% prendendo in esame gli ultimi cinque anni, col 2022 che ha rappresentato una “pietra miliare” per il superamento del mezzo milione.
Il rapporto prevede per il 2024 e gli anni a venire una ulteriore “accelerazione” nella “crescita”, anche in relazione all’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele e le sue 1200 vittime, che ha scatenato la guerra nella Striscia già fonte di oltre 28mila morti fra i palestinesi. Secondo il rapporto, infatti, il conflitto ha convinto molti israeliani che prima si opponevano alla costruzione di insediamenti nelle terre occupate a cambiare posizione. “Si sono effettivamente create gravi crepe - spiega una nota - nel muro di quanti si oppongono agli insediamenti ebraici in Cisgiordania”.
Israele occupa Cisgiordania, Gerusalemme est (e la Striscia) dal 1967, territori che oggi ospitano un gran numero di insediamenti e avamposti considerati illegali dal diritto internazionale e un ostacolo alla pace, oltre a rappresentare per i palestinesi le terre di un futuro Stato indipendente. Lo studio del movimento pro-coloni prevede che se il tasso di crescita degli ultimi cinque anni continuerà, la popolazione dei coloni in Cisgiordania supererà le 600mila unità prima del 2030. Nei dati non è compreso il conteggio della popolazione di Gerusalemme est, dove più di 200mila israeliani vivono in insediamenti che lo Stato ebraico considera quartieri della sua capitale.
Il governo di Israele è dominato da leader e sostenitori dei coloni, come emerge da un altro studio di movimenti pacifisti che certificano un’escalation di attacchi di coloni ed estremisti contro i palestinesi in Cisgiordania. Una crescita esponenziale che B’tselem e Peace Now hanno definito “l’altra faccia” della guerra a Gaza. Il gruppo di vigilanza israeliano Terrestrial Jerusalem aggiunge inoltre che dall’inizio della guerra di Israele nella Striscia, almeno tre piani per nuovi insediamenti sono stati approvati o stanno per essere approvati a Gerusalemme est. L’ong ha definito “frenetica” la velocità dei processi di approvazione degli insediamenti negli ultimi mesi, contribuendo ad accrescere la spirale di violenza in Cisgiordania nel silenzio dell’opinione pubblica internazionale concentrata sulla guerra a Gaza.
Fonti del ministero palestinese della Sanità affermano che almeno 391 palestinesi sono morti vittime del fuoco israeliano nella West Bank durante questo periodo, la maggior parte durante operazioni dell’esercito. Ma non sono solo i militari a uccidere: per il gruppo israeliano pro diritti Yesh Din i coloni hanno ucciso nove palestinesi solo nel primo mese e mezzo di guerra, con almeno 225 episodi di violenza per mano di civili israeliani.
(Foto tratta da Wikipedia)