La guerra Usa al terrorismo ha fatto mezzo milione di morti dall'11 settembre
I dati sono raccolti in uno studio dell’Università Brown e prendono in esame le guerre in Afghanistan, Iraq, Pakistan. L’autrice, Neta Crawford, professore a Boston, lamenta che i dati“sono nascosti dai governi, determinati a dipingere un’immagine troppo ottimista”. L’Iraq è il luogo con il maggior numero di vittime: almeno 300mila, di cui 200mila civili.
Washington (AsiaNews/OLJ) – La guerra che gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato contro il terrorismo in Afghanistan, Iraq e Pakistan ha fatto fra i 480mila e i 507mila morti, con un numero enorme di civili. È quanto stabilisce un rapporto pubblicato due giorni fa dall’università Brown (Rodhe Island). Lo studio prende in esame le guerre che gli Usa hanno lanciato dall’11 settembre 2001 (attacco terrorista alle Torri gemelle di New York), dapprima in Afghanistan contro i talebani; poi in Iraq contro Saddam Hussein e, dopo la sua caduta, contro Al Qaeda e poi contro lo Stato Islamico ; e quindi contro i terroristi pakistani.
Nel mezzo milione di morti sono compresi i militari, ma anche i civili, i giornalisti, gli operatori umanitari, le vittime collaterali degli scontri.
Secondo il rapporto, l’Iraq è di gran lunga il luogo con il maggior numero di vittime, con circa 300mila morti registrati dal 2003, anno dell’invasione anti-Saddam. Di questi almeno 200mila sono civili: cinque volte di più dei morti in Afghanistan e otto volte di più che in Pakistan. Lo studio non prende in considerazione il conflitto in Siria, che ha fatto almeno 500 mila morti di cui più della metà civili. E non prende in considerazione nemmeno la guerra in Yemen, con quasi 20mila morti, che ha legami con la guerra al terrorismo degli Usa, per aver diffuso cellule dello Stato islamico nel Medio oriente.
Il bilancio non prende in considerazione nemmeno le vittime indirette dei conflitti e le conseguenze umanitarie e sanitarie che ne derivano e che durano anche oltre gli scontri.
Da parte americana, vi sarebbero 7mila soldati morti in operazioni anti-terroriste. Il numero di vittime fra i soldati Usa è sceso sempre di più perché via via “gli Stati Uniti – spiega il rapporto - hanno trasferito la maggior parte dei combattimenti terrestri ai loro alleati”.
L’autrice del rapporto, Neta Crawford, professore di scienze politiche all’università di Boston, afferma laconica che “non potremo mai avere un bilancio diretto di queste guerre” perché i dati effettivi “sono nascosti dai governi, determinati a dipingere un’immagine troppo ottimista”.