28/11/2023, 16.27
MYANMAR
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La cattedrale di Loikaw occupata dall'esercito birmano per colpire chi fugge dalla guerra

La drammatica testimonianza del vescovo mons. Celso Ba Shwe anche lui costretto a lasciare il Centro pastorale insieme ad alcuni sacerdoti: "Abbiamo offerto rifugio agli sfollati per i combattimenti. Da tre giorni cercavano di assumere il controllo delle nostre strutture, finché proprio alla sera della festa di Cristo Re ci hanno sparato contro intenzionalmente con l'artiglieria. Continuate a pregare per noi".

Loikaw (AsiaNews) - L’esercito birmano ha attaccato e occupato la cattedrale di Cristo Re a Loikaw che aveva accolto gli sfollati in fuga dalla guerra. Anche il vescovo e alcuni preti sono stati costretti a lasciare il Centro pastorale. Sono le notizie drammatiche che arrivano dallo Stato Kayah, nell’area montuosa orientale del Myanmar abitata dalle popolazioni Karen, al confine con la Thailandia, una delle aree dove imperversano i combattimenti dell’offensiva 2710 lanciata da qualche settimana dalle milizie ribelli contro i militari della giunta golpista.

È il vescovo stesso mons. Celso Ba Shwe, nominato appena pochi mesi fa, a raccontare in un comunicato la terribile prova che la sua Chiesa sta vivendo, invitando alla vicinanza nella preghiera. “A causa dell’intensificarsi dei combattimenti - scrive mons. Ba Shwe - in novembre oltre l’80% della popolazione urbana e rurale dello Stato Kayah è ormai sfollata internamente. L’11 novembre circa 800 persone hanno iniziato ad affluire nel compound della cattedrale di Cristo Re. Tra vecchi e nuovi sfollati il numero delle persone ha superato quota 1300”.

“La giunta birmana ha utilizzato armi pesanti, aerei da combattimento, missili balistici e sistemi di difesa mobile - continua il presule -. Il risultato è che la gente sia nelle campagne sia in città è scappata dalle proprie abitazioni, prendendo diverse direzioni. Alcuni si sono diretti nella parte settentrionale dello Stato, altri verso Ye Phyu, Hsi-hseng e altre località nello Stato Shan. Ma tra i rifugiati c’erano vecchi e malati, persone paralizzate, donne, alcuni giovani che fino a domenica erano rimasti al Centro pastorale di Loikaw”.

“L’esercito birmano - continua il suo racconto mons. Ba Shwe - ha tentato per 3 volte di assumere il controllo del compound della cattedrale di Cristo Re, mentre il vescovo e i sacerdoti residenti si sforzavano di far capire ai generali l’importanza dei siti religiosi, chiedendo di risparmiare almeno questo posto. Ciò nonostante la notte del 26 novembre (proprio la sera della festa di Cristo Re, a cui la cattedrale è intitolata ndr) i militari hanno sparato intenzionalmente e ripetutamente contro il Centro pastorale pezzi di artiglieria da 120 mm, colpendo il tetto della cappella e facendo crollare alcuni soffitti. Per questo motivo, a salvaguardia di tutti, il vescovo e i sacerdoti hanno deciso di abbandonare la struttura. E subito prima della partenza sono arrivati 50 soldati che l’hanno occupata per usarla come proprio rifugio”.

“Vi preghiamo - conclude questo drammatico racconto il vescovo di Loikaw rivolgendosi ai fedeli di tutto il mondo - continuate a ricordarci nelle vostre preghiere”.  

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