La carità, ragione delle nuove conversioni
Ulaanbaatar (AsiaNews/Ucan) – Sono 106 i catecumeni in attesa del Battesimo, che faranno quasi raddoppiare la comunità della Chiesa cattolica della Mongolia, nata nel 1992. Le 3 parrocchie, Buon Pastore, Santa Maria, SS Pietro e Paolo, stanno preparando i candidati, alcuni dei quali saranno iniziati alla fede durante la vigilia di Pasqua il prossimo aprile. Le ragioni per cui queste persone, di formazione buddista, chiedono il battesimo sono tante, quante i catecumeni stessi.
“Quando per la prima volta li ho visti [i cristiani], sono rimasto stupito della loro bontà”, ha detto Baigal, un catecumeno, professore di matematica presso il Centro di per i Ragazzi di strada, situato presso la chiesa dei verbiti. “Voglio vivere una vita degna di essere vissuta. Voglio fare il bene, come Gesù, come le sorelle e i fratelli”.
Monhjargal è una vedova di 40 anni. Dice che sono state le difficoltà personali a seguito della morte del marito ad averla portata agli insegnamenti di Cristo. Quando le viene chiesto perché frequenta la chiesa, risponde: “Imparo a pregare e quando prego ricevo forza e riesco a sopportare in pace la vita e le difficoltà”. Lei è convinta della sua decisione e ha affermato che riceverà il battesimo, “non importa cosa dicono i miei vicini”.
“Volevo anzitutto esercitarmi a parlare tedesco e imparare alcune cose nuove dagli stranieri”, ha detto Husvgul, che fa catechismo con le sue due sorelle. Ma non è tutto: “i nostri genitori vivono in campagna e noi ci sentivamo soli nella grande città. A poco a poco, ho conosciuto alcuni sacerdoti e suore e ho iniziato ad amare la Chiesa”. Ora sua sorella maggiore legge la Bibbia ai fratelli più giovani e una delle sue sorelle lavora per le Missionarie della Carità. “È importante per noi venire in Chiesa in modo da poter vivere una vita migliore”.
La curiosità sulla Chiesa è nata talvolta da problemi economici. Nella parrocchia di Gesù Buon Pastore, Oyunchimeg è riuscita a ottenere un prestito di 20 dollari con un basso tasso di interesse per aprire un’attività di sartoria. È andata a Messa per la prima volta attratta dai parrocchiani, che le sembravano “in qualche modo diversi dagli altri”.
Suor Lieve Straiger, del Cuore Immacolato di Maria, fa catechismo nella Prefettura di Ulaanbaatar da alcuni anni. “Conoscere è molto importante per i mongoli. Essi desiderano conoscere meglio Dio attraverso Gesù e vogliono davvero diventare membri della Chiesa”. Alcuni ragazzi le hanno detto che preferiscono arrivare a Dio direttamente, non attraverso un lama come nella tradizione buddista. Inoltre, non riuscivano a trovare tra i buddisti lo spirito di condivisione e comunione dei cristiani.
Soltanto gli adulti possono iscriversi agli incontri di catechismo. Padre Stephen Kim, parroco della Chiesa di Santa Maria, ha detto che la Chiesa della Mongolia non battezzerà i ragazzi al di sotto dei 16 anni, a meno che non sia espressamente richiesto dai genitori, che devono promettere di sostenerli nella fede.
Con un numero sempre maggiore di persone che chiedono il battesimo, come ha fatto notare suor Straiger, “alcuni hanno pensato che ricevere il battesimo è come prendere un diploma o una laurea e smettono di venire in chiesa”.
Padre Philip Borla, parroco di San Pietro e Paolo, ha detto che questa è stata una delle più importanti questioni discusse durante il primo incontro parrocchiale lo scorso gennaio (cfr. altra notizia di oggi sul sito).
La popolazione della Mongolia ( 2,5 milioni di abitanti) è in maggioranza buddista (95,8%), con una minoranza musulmana (4,2%).