La battaglia degli elettori disabili in India
Mumbay (AsiaNews) - Nel giorno della terza fase delle elezioni generali in India , si leva la voce degli elettori disabili (gli handicappati sono circa il 5-6% della popolazione) che, mossi dall'esigenza di poter accedere senza difficoltà alle urne, promuovono una campagna politica per vedersi più rispettati ed avere maggiore considerazione.
E' Javed Abidi, direttore esecutivo del Centro nazionale per la promozione del lavoro per persone disabili (NCPEDP) e coordinatore dell'Associazione diritti dei disabili (DRG), ad aver iniziato la battaglia politica in difesa dei sei milioni di cittadini indiani handicappati. Disgustati da partiti politici insensibili ai loro problemi e da apatici burocrati statali, gli elettori disabili hanno compreso di non poter restare più a lungo muti spettatori. L'unica scelta possibile è quella di entrare nel mondo politico, per rivendicare la propria identità e far sentire la propria voce. La decisone di partecipare alle quattordicesime elezioni generali tuttavia non poteva essere del solo Javed Abidi, ma avrebbe dovuto essere una decisione presa da tutta la DRG. Nel collegio elettorale di Nuova Delhi, invece, Javed Abidi parla da solo dei disabili come di una minoranza che, pur invisibile, è portatrice di risorse e produttività per l'economia della regione. Non solo dunque una realtà bisognosa di carità e simpatia.
Da anni la sua voce non si è stancata di parlare: fu grazie ai suoi sforzi e a quelli dei suoi colleghi che venne approvata nel 1995 una storica legge sui disabili. Una specie di crociata solitaria la sua, che continua oggi nella battaglia con la Commissione elettiva (EC) volta a sovvertire l'idea che vede gli handicappati semplicemente come "amici sfortunati". "Faccio tutto questo per difendere i diritti democratici di milioni di persone disabili nel Paese", ha dichiarato Abidi. Egli ha avvertito l'EC delle difficoltà incontrate dai disabili nell'andare a votare soprattutto quando si trovano a dover inserire da soli la propria scheda nelle urne e ha sfidato la Commissione stessa basandosi proprio sulla legge sui disabili del 1995, che chiaramente stabilisce il diritto delle persone portatrici d'handicap ad avere accesso ai luoghi pubblici. Attualmente la DRG è l'unica associazione a chiedere che i disabili possano votare con dignità, e non rimanere senza aiuto né assistenza.
Le loro domande non sono per nulla illogiche né difficili da realizzare. Creare provvisorie rampe d'accesso di legno e includere la possibilità di votare elettronicamente per le persone non vedenti non porterebbe un incremento delle spese, considerando le migliaia di rupie che la Commissione già usa per allestire le cabine elettorali.
Tutti gli handicappati sono pienamente consapevoli dei propri limiti. Sebbene non possano permettersi grandi campagne pubblicitarie per i propri sostenitori politici, essi hanno comunque ricevuto l'aiuto di persone che ne hanno appoggiato le iniziative. La questione principale ora non è se vinceranno o perderanno le elezioni, ma semmai se sapranno assicurare alla società disabile indiana una voce politica importante.
La fonte dell'ispirazione delle azioni del gruppo, ha detto Abidi, è l'amore e l'affetto che il gruppo stesso riceve dalla società civile, nonostante essa sia guardata con disprezzo dai partiti politici e dalla burocrazia. "Noi siamo esseri umani con desideri, speranze e la voglia di fare qualcosa, come l'anima di ogni essere umano desidera".
Un Network nazionale per i disabili è nato in 150 distretti nazionali del Paese e viene supportato da varie organizzazioni per i diritti umani, movimenti femminili, associazioni per bambini e attivisti per i diritti civili. (N.C.)
25/02/2022 11:14
27/12/2016 08:20