La Stella d'oro nipponica per il card. Farina, 'ponte' fra Giappone e Vaticano
Il governo di Tokyo ha annunciato le onorificenze per i cittadini stranieri: all'archivista e bibliotecario emerito del Vaticano sarà consegnata l'onorificenza dell’Ordine del Sol Levante - Stella d’Oro e d’Argento, in riconoscimento del contributo al rafforzamento delle relazioni e al consolidamento del rapporti amichevoli tra Giappone e Santa Sede.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il governo giapponese conferirà al card. Raffaele Farina la Stella d'oro e d'argento, una delle massime onorificenze nipponiche, per il suo contributo all'amicizia fra Giappone e Vaticano. Lo rende noto oggi l'ambasciata di Tokyo presso la Santa Sede.
L'archivista e bibliotecario emerito del Vaticano opera da molti anni per rafforzare le relazioni e per consolidare i rapporti amichevoli tra Giappone e Santa Sede. Particolarmente prezioso è stato il contributo del presule al riordino dei documenti storici del periodo Edo raccolti dal missionario salesiano Mario Marega, relativi al periodo di proibizione del cristianesimo nella regione di Bungo, in Giappone.
I "Rotoli di Marega" sono una raccolta di circa 10mila documenti, che descrivono la presenza e la persecuzione della comunità cattolica in Giappone. Coprono un periodo temporale che va dal 17mo al 19mo secolo, e furono portati in Vaticano dal missionario italiano Mario Marega negli anni '40 del 20mo secolo. Da allora sono rimasti negli archivi vaticani fino al 2010, quando sono stati ritrovati dal ricercatore Delio Proverbio.
I documenti sono scritti su carta di riso, talmente delicati che devono essere toccati solo con guanti speciali. Mons. Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca apostolica vaticana, li ritiene "la più ampia collezione di documenti di questo tipo". Nel 2014, un accordo per tradurre e catalogare i Rotoli è stato stipulato fra la Biblioteca e 4 Istituti storici giapponesi.
Il primo dei testi è datato 1719, e parla dell'arrivo del cristianesimo in Giappone nel 1549 grazie ai missionari gesuiti. Per descrivere quanto si fosse diffusa la fede cristiana nel Paese, in uno dei testi ritrovati si legge che quattro nobili giapponesi si recarono a Roma nel 1585 per assistere all'elezione di papa Sisto V. Ovviamente una larghissima parte dei documenti parla della persecuzione ordinata dallo Shogunato contro la nuova comunità, e descrive nei particolari il martirio dei 26 cristiani di Nagasaki che portò al bando del cristianesimo nel 1612.