La Russia vuole ricostruire la sua presenza in Terra Santa
Mosca (AsiaNews) - La prima scuola russa a Betlemme aprirà il 1 settembre di quest'anno e sarà solo la prima di una serie di iniziative simili, con le quali la Russia mira a ricostruire la sua storica presenza in Terra Santa e allo stesso tempo affermare la sua influenza nella regione. La questione è stata discussa il 23 gennaio durante l'incontro, a Mosca, tra il leader dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e il presidente della Società imperiale ortodossa di Palestina (IPPO), Serghei Stepashin. La IPPO è la più antica organizzazione non governativa di Russia, fondata nel 1882 dallo zar Alessandro III e l'unica a rimanere attiva anche durante l'Unione sovietica. Di fatto oggi è l'esempio della stretta collaborazione tra Stato e Chiesa sul dossier della difesa dei cristiani in Medio Oriente.
"Mahmoud Abbas ha chiesto più scuole", ha riferito alla stampa Stepashin, aggiungendo: "Non dobbiamo perdere il Medio Oriente". Prima della rivoluzione del 1917, le scuole russe in Terra Santa erano 100. Più di 70 erano in Libano e Siria. A cavallo tra il XIX e il XX scolo, l'espressione "Palestina russa" si traduceva in decine di chiese, ostelli, monasteri, scuole e ospedali, costruiti dai russi in Terra Santa sia per i pellegrini che per gli abitanti arabi. Allora come oggi, il Patriarcato di Mosca per "Terra Santa" intendeva non solo i territori dell'Autorità nazionale palestinese, ma anche Israele, Siria e Libano. Nel 1964, la maggior parte di queste proprietà è stata venduta dall'Urss al governo israeliano per la somma simbolica di 4,5 milioni di dollari. La restituzione degli immobili storici alla Russia è tuttora in corso. Il successo più grande finora è stata la restituzione del Serghei Podval, la Corte di Serghei, il cui restauro finanziato da Mosca finirà nel 2015 e che dovrebbe ospitare un centro culturale.
Stepashin ha poi anticipato che potrebbero aprire altre scuole a Ramallah, nella Striscia di Gaza. La IPPO ha in fase di costruzione una scuola superiore anche a Gerusalemme per 450 alunni, mentre ha ricevuto proposte per costruirne altre a Nazareth e Jaffa, dove vivono molte famiglie russe.
Nel 2013 sono stati 450mila i pellegrini russi che hanno visitato la Palestina. Prima della rivoluzione d'Ottobre, un milione di persone da tutto l' Impero zarista si recava in Terra Santa ogni anno. In primavera, ha poi concluso Stepashin, la IPPO ha in programma diverse conferenze a Beirut e Ginevra e anche la cooperazione con il Vaticano di papa Francesco sul tema della difesa dei cristiani in Medio Oriente.
L'attivismo per la ricostruzione della presenza russa in Terra Santa va di pari passo con la strategia politica di Mosca volta a riconquistare l'influenza che fu dell'Unione sovietica nell'area, come sostengono gli analisti del Carnegie Center di Mosca. Nel suo incontro con il presidente russo Vladimir Putin, Abu Mazen ha espresso la speranza che la Russia giochi un ruolo centrale nella soluzione dei problemi del Medio Oriente. "Siamo felici di vedere i successi politici della Russia in questi giorni, siamo contenti del grande peso politico che la Russia possiede" ha detto Abbas, che ha elencato tra i successi della Russia: le conferenze internazionali sulla Siria, la distruzione delle armi chimiche del regime di Damasco e l'accordo sul programma nucleare iraniano. (N.A.)
24/06/2016 12:48