La Pasqua fra i cristiani dell'Anatolia da tre anni senza vescovo
Ürgüp (AsiaNews) - A quasi tre anni dalla tragica uccisione di mons. Luigi Padovese, vescovo di Iskenderun morto il 3 giugno 2010, la piccola comunità cristiana dell'Anatolia (Turchia) attende ancora la nomina di un nuovo pastore. Pur attraversando "giornate nebbiose", questo "piccolo gregge" continua a seguire il suo Signore e lo scorso 24 marzo ha festeggiato con grande entusiasmo la Domenica delle palme e in tutto il vicariato fervono i preparativi per la Pasqua. Nelle parrocchie di Trabzon, Adana, Mersin ed Iskenderun e in tutto il resto del vicariato i fedeli si stanno preparando con confessioni e momenti di preghiera alla Settimana Santa. Le comunità cattoliche dell'Anatolia del sud celebreranno la Pasqua assieme ai fedeli siriani che si trovano nelle loro città.
Il responsabile per i rifugiati del vicariato in occasione di Pasqua ha organizzato per il 2 aprile una Messa per i fratelli iracheni, iraniani e afgani cristiani dispersi nella zona della Cappadocia. Per la funzione si attendono oltre 150 fedeli e si celebrerà a Ürgüp. Quest'anno è previsto il battesimo di due bambine irachene, che confermano come cresce il popolo di Dio pur stando nel "deserto" prima di vedere la "Terra promessa"! Ad officiare la messa sarà p. Samer sacerdote iracheno studente a Roma. Come a Natale dopo la funzione, pranzeremo tutti insieme e doneremo un pacco alimentare per ogni famiglia dando appuntamento per la prossima messa comune che si celebrerà ad Agosto in occasione dell'Assunta.
A causa delle grandi distanze, della ristrettezza economica e dei pochi sacerdoti, sono solo tre le messe riservate ai cattolici di rito orientale residenti in Cappadocia. Nell'area non vi sono preti che parlano arabo o aramaico e nessun fedele dispone di mezzi propri. La comunità più vicina dista 12 km da Ürgüp - dove è l'unica chiesa della zona - quella più lontana oltre 95. In queste occasioni speciali, che si verificano solo a Natale, Pasqua e per l'Assunta, la parrocchia organizza a proprie spese un servizio di pulmini per trasportare le persone dai villaggi alla chiesa. In totale il pranzo, il servizio e gli aiuti alle famiglie costeranno oltre 3mila euro, che la nostra piccola comunità è costretta ad elemosinare. Quando abbiamo dei soldi, distribuiamo dei buoni alimentari a 60 famiglie. Le offerte sono necessarie per curare otto malati rimasti soli, cinque famiglie che hanno perso i genitori e 19 allievi delle scuole da mantenere.
Carissimi, vi chiedo un favore! Il Santo Padre in uno dei primi discorsi che ha fatto ha detto "la Chiesa deve aiutare i poveri" la Chiesa sono io e ciascuno di voi. Se volete aiutarci per questi fratelli vi sarò grato! Non abbiamo l'appoggio della Caritas né di qualsiasi altra organizzazione. Ci fidiamo solo della provvidenza. Se volete dare le vostre offerte quaresimali o conoscete qualche persona generosa che desideri dare un aiuto e spirituale e materiale a questi fratelli, contattateci.