La Mongolia in Uzbekistan per rilanciare i suoi scambi commerciali
Nella visita a Taškent il presidente Khürelsükh è stato accompagnato da una folta delegazione del mondo imprenditoriale mongolo. Negli ultimi due anni l’economia uzbeka è molto cresciuta, raddoppiando tutti i suoi indicatori
Taškent (AsiaNews) - Il recente viaggio del presidente della Mongolia Ukhnaagiin Khürelsükh in Uzbekistan ha aperto grandi prospettive per un inserimento molto attivo dei mongoli nei mercati e nelle iniziative di tutti i Paesi dell’Asia centrale. Oltre all’incontro a Taškent con il presidente Šavkat Mirziyoyev, sono stati molto importanti e partecipati quelli tra i rappresentanti dei gruppi industriali e commerciali dei due Paesi, che hanno cercato di rendere effettivi gli intenti dei loro capi di Stato con importanti progetti di investimenti e scambi economici.
Khürelsükh e Mirziyoyev hanno manifestato la comune intenzione di aumentare gli scambi commerciali tra Mongolia e Uzbekistan di 10-20 volte in un breve periodo di tempo, e di sostenere le aziende nei settori portanti dell’economia come l’industria estrattiva, l’agricoltura, i trasporti e la logistica, fino al turismo. È stato sottoscritto un accordo di sviluppo nella collaborazione commerciale, economica e negli investimenti per gli anni 2024-2026, che verrà specificato in una serie di progetti, per raggiungere in soli due anni opportunità vantaggiose per entrambi i Paesi.
Attualmente in Uzbekistan sono già attive 10 imprese mongole, ma nel business-forum organizzato a Taškent nei giorni della visita presidenziale hanno preso parte oltre 300 compagnie di entrambi i Paesi. Vi erano anche i rappresentanti della Camera di Commercio della Mongolia e di quella dell’Industria dell’Uzbekistan, che hanno esteso l’accordo di cooperazione già esistente, formando un Consiglio comune per la sua realizzazione. Lo scopo del Consiglio sarà quello di avvicinare e coordinare gli investitori, aprendo prospettive di dialogo e iniziative di collaborazione in tutti i settori del commercio, degli investimenti, dei servizi e dell’industria.
Al forum sono stati stretti accordi di cooperazione tra diverse compagnie mongole come la Tavanbogd Solutions, la Mongol Basalt, Network Doctor Auto e Era Fruits, insieme alle loro controparti uzbeke. Uno dei più importanti è la realizzazione in Uzbekistan di un progetto Nura (Nuclear Receptor Activity dataset), per misurare le molecole della bio-attività con i recettori nucleari confrontando i dati tossicologici e farmacologici, in modo da rilevare in anticipo i tumori e altre malattie legate allo stile di vita, facendo quindi uso di tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale.
Nella stessa delegazione del presidente di Ulan Bator erano presenti i rappresentanti di oltre 40 produttori nazionali e delle piccole e medie imprese. Gli scambi commerciali tra i due Paesi nello scorso anno ammontavano a circa 10 milioni di dollari, e dal periodo della pandemia di coronavirus è comunque in crescita stabile, nonostante siano per ora limitate a un gruppo ristretto di articoli e produzioni. La Mongolia esporta in Uzbekistan per 4,6 milioni di dollari, principalmente con lavorazioni di pelle ovina, interiora e carne congelata di agnello, carne di capra e di altri animali, importando dall’Uzbekistan frutta e prodotti alimentari, attrezzature frigorifere e automobili per 5,4 milioni di dollari.
I programmi di investimenti comuni sono una delle principali direttive della politica di Šavkat Mirziyoyev, per superare le arretratezze e l’immobilismo ereditato dal quarto di secolo di presidenza del suo predecessore Islom Karimov. Negli ultimi due anni l’economia uzbeka è molto cresciuta, raddoppiando tutti i suoi indicatori e portando il Pil a un livello 1,5 volte superiore rispetto al precedente, aumentando molto il numero delle aziende attive e portando la produzione complessiva a oltre il 40% in più. L’anno scorso il Pil uzbeko ha superato i 90 miliardi di dollari, oltre 2.500 per ogni cittadino, con una bilancia commerciale con l’estero di circa 63 miliardi di dollari. L’Uzbekistan non ha accesso al mare, ma è ricco di risorse naturali: occupa il quarto posto al mondo per riserve auree e il settimo per estrazione di minerali rari.
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