La Chiesa pakistana crea il primo corso per funzionari governativi cattolici (Video)
L’iniziativa è della diocesi di Islamabad. Pochissimi cristiani lavorano nell’amministrazione, nonostante il governo riservi alle minoranze il 5% dei posti pubblici. La prima classe era composta da 26 studenti, di cui 22 femmine e quattro maschi.
Lahore (AsiaNews) – La diocesi di Islamabad-Rawalpindi ha organizzato il primo corso di formazione per cattolici pakistani affinchè essi accedano alle più alte posizioni statali. Il corso è iniziato nel luglio scorso e si è concluso il 10 gennaio. Vi ha partecipato un totale di 26 giovani, di cui 22 ragazze e quattro ragazzi. Mons. Joseph Arshad, arcivescovo locale e presidente della Conferenza episcopale pakistana, afferma ad AsiaNews: “Il mio ministero è fondato sui giovani. Desidero che i cattolici svolgano un ruolo più grande per le proprie famiglie e la Chiesa. Dobbiamo puntare sull’educazione professionale. Pochissimi cristiani lavorano nei dipartimenti governativi”.
Il corso si è svolto alla St. Mary’s Cambridge School di Rawalpindi, una cittadina limitrofa alla capitale. La diocesi ha fornito libri di testo, materiale didattico e tutto il necessario per la formazione. Di norma, un simile corso offerto da istituti privati costa circa 70mila rupie (407 euro); la tariffa di quello organizzato dalla Chiesa era di 1.500.
Nel dettaglio, la diocesi ha istituito un corso di preparazione ai Servizi superiori centrali (Css), l’autorità di burocrati dello Stato. Si tratta di un’elite prestigiosa che è responsabile della gestione delle operazioni dell’amministrazione, dei segretariati di governo e dei consigli direttivi dell’Ufficio di gabinetto del Pakistan. Ogni anno la Commissionare federale per i servizi pubblici ammette circa 12mila candidati all’esame per i Css, ma solo una manciata di essi supera il test scritto.
Mons. Arshad spiega che “nel 2009 il governo del Pakistan ha riservato il 5% dei posti pubblici per le minoranze, ma di solito le posizioni restano vacanti. Dopo oltre 70 anni, i cristiani pakistani sono emarginati, oppressi e deboli”. Per p. Sarfaraz Simon, coordinatore del progetto di studio, “la sfida più grande è la mancanza di insegnanti”. “Vogliamo estendere – aggiunge – simili corsi in tutta la diocesi, ma gli specialisti e i servitori pubblici non sono disponibili nelle piccole città. Tuttavia, abbiamo posto le basi. Le altre diocesi possono trarre ispirazione dal nostro esempio in questo 2020, dedicato all’Anno dei giovani”.
Durante l’inaugurazione dell’Anno, a novembre 2029 nella cattedrale del Sacro cuore di Lahore, i vescovi hanno lanciato un appello a sacerdoti, associazioni di laici e gruppi ecclesiastici a formare i giovani cattolici, aiutarli a superare le loro difficoltà e rafforzarli dando loro delle responsabilità. P. Simon racconta che “la Chiesa gestisce molte scuole e centri per la formazione tecnica, ma la maggior parte dei beneficiari sono musulmani. I nostri giovani rimangono senza un orientamento e sono privi di consigli sulla carriera”.
Il sacerdote riporta infine che “la percentuale di ragazze cristiane istruite è molto più elevata rispetto a quella maschile. Nella nostra società dominata dagli uomini, le donne sono sottoposte a costante sorveglianza, sia negli spostamenti che nell’utilizzo dei cellulari. Studiano in casa e sbrigano le faccende domestiche. I maschi ignorano lo studio e si godono la libertà”.