La Chiesa ortodossa di Sanremo cambia giurisdizione
La comunità lascia il legame con Costantinopoli e viene a far parte della Chiesa ortodossa russa all’estero. Divisioni nella comunità ortodossa russa in Europa.
Sanremo (AsiaNews) - La parrocchia ortodossa russa di Sanremo, il cui sacerdote Dionisij Bajkov era stato nei giorni scorsi sospeso dal metropolita greco d’Italia Ghennadios (Zervos), ha lasciato la giurisdizione di Costantinopoli per aderire alla Chiesa ortodossa russa all’estero, la cosiddetta Zarubežnaja. Il parroco con i membri della comunità ha invitato anche le altre parrocchie della ex-arcidiocesi russa d’Europa a unirsi nella nuova destinazione.
La decisione degli ortodossi sanremesi anticipa le valutazioni che si dovrebbero tenere il prossimo 23 febbraio a Parigi, sede dell’arcivescovo Ioann di Charioupolis (Jeanne Rennetau), capo della storica comunità dei russi europei. In seguito alla soppressione della struttura ecclesiastica, decisa dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli lo scorso novembre, tutte le parrocchie distribuite in vari paesi dell’Europa occidentale avrebbero dovuto sottomettersi ai locali vescovi greci.
Non accettando l’imposizione di Costantinopoli, le opzioni rimaste a queste comunità e ai loro sacerdoti portano quasi tutte alla riunione con il patriarcato di Mosca. La scelta di p. Dionisij è un compromesso, in quanto la Chiesa all’estero si è a sua volta riunita a Mosca nel 2004, mantenendo però un’amministrazione indipendente. La comunità dei russi europei, del resto, si era formata dopo la rivoluzione, quando un’altra parte dei vescovi russi profughi dalla Guerra Civile diede vita alla Chiesa Zarubežnaja. Quest’ultima si è diffusa a sua volta in vari Paesi del mondo, più nelle Americhe che in Europa, e ha il suo centro operativo nella cittadina di Jordanville, negli Stati Uniti.
Nella lettera che p. Bajkov ha diffuso per spiegare la sua scelta, egli spiega che la spinta decisiva è stata proprio la sospensione da parte di Ghennadios e “le pretese dei greci sulla nostra chiesa”, e la conseguente mancanza di reazioni ufficiali da parte dell’arcivescovo Ioann di Parigi, da cui la comunità si aspettava di essere difesa. “La nostra parrocchia ha uno statuto indipendente secondo la legge italiana, e ha tutti i diritti all’autodeterminazione”, si dichiara nella lettera, “nessuna forza esterna può influire sulla nostra scelta”.
Nel testo si raccontano le pressioni ricevute da parte dei rappresentanti della ex-arcidiocesi russa, che il 3 febbraio si sono presentati all’assemblea parrocchiale straordinaria cercando di interromperla in quanto “non canonica”. I parrocchiani hanno però votato all’unanimità per il passaggio alla Chiesa russa all’estero. “Siamo rimasti molto delusi e colpiti dall’atteggiamento ostile dell’arcidiocesi… Io e i miei parrocchiani speriamo vivamente che nessuno avanzi più delle pretese sulla nostra chiesa, e che l’esarcato russo abbia rispetto della libertà di scelta di ogni persona”, scrive Bajkov.
Per queste ragioni, gli ortodossi sanremesi si augurano di essere seguiti dai loro confratelli all’assemblea del 23 febbraio prossimo: “Noi potremo custodire la ricca cultura spirituale e la storica eredità della nostra arcidiocesi soltanto unendoci alla Chiesa Russa all’Estero”. Anche la parrocchia di Firenze, che aveva abbandonato Costantinopoli nei mesi scorsi, ha deciso di aderire alla struttura della Zarubežnaja.
P. Dionisij ritiene che l’arcivescovo Ioann di Parigi sia “sottoposto a enormi pressioni da parte della lobby anti-russa esistente all’interno della stessa arcidiocesi”, come ha spiegato ai giornalisti della Nezavisimaja Gazeta, esprimendo il timore che le pressioni sulla comunità possano continuare. La chiesa di Cristo Salvatore a Sanremo, costruita nel 1913, ha ospitato fino al 1989 le spoglie della principessa Elena di Montenegro, moglie ortodossa del re Vittorio Emanuele II, che sono poi state riportate nella patria nativa.
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