La Chiesa maronita lancia un suo piano di assistenza alimentare e sociale
Il programma sarà allargato a varie associazioni e organizzazioni con vocazione sociale o socio-politica. La Chiesa maronita in Libano sta già aiutando circa 33.456 persone per un importo di circa 71 miliardi e 585 milioni di Lire libanesi (circa 43,3 milioni di euro al cambio ufficiale).
Beirut (AsiaNews) - Un ambizioso piano alimentare e di assistenza sociale per le famiglie private del reddito dall'attuale crisi economica, che interessa l'intero territorio libanese, sarà sviluppato dalla Chiesa maronita, allarmata dall'aumento del numero di libanesi che ora vivono sotto la soglia di povertà. Lo ha annunciato ieri il patriarca Béchara Raï, dalla sede patriarcale di Bkerké.
Il piano si baserà su un calcolo dei bisogni, effettuato a vari livelli: parrocchiale, episcopale e di monastero, nonché dalla Caritas-Libano, l'organismo responsabile della pastorale sociale della Chiesa. Sarà coordinato dal Centro per la documentazione e la ricerca diretto da Mons. Samir Mazloum, Vicario patriarcale.
L'incontro di ieri è servito per esaminare il piano di assistenza da attuare, che sarà anche allargato a varie associazioni e organizzazioni con vocazione sociale o socio-politica come la Lega maronita, la Fondazione maronita nel mondo, la Fondazione maronita per lo sviluppo integrale, la Missione pontificia, la Croce Rossa libanese, l'associazione Saint Vincent de Paul, il Consiglio centrale maronita, il Rassemblement dei maroniti per il Libano, il gruppo Kallassi, Labora, Offer-Joie e il Consiglio nazionale per la rivoluzione dei cedri, oltre ai membri del Comitato patriarcale di soccorso.
Si assoceranno anche i donatori che agiscono senza intermediari o fanno donazioni a istituti caritativi, fraternità parrocchiali, comunità apostoliche, associazioni, municipalità e iniziative collettive.
Il patriarca ha anche reso noto che la Chiesa maronita in Libano sta già aiutando circa 33.456 persone per un importo di circa 71 miliardi e 585 milioni di Lire libanesi (circa 43,3 milioni di euro al cambio ufficiale). Inoltre, le sue istituzioni, comprese quelle educative, ospedaliere e sociali, offrono opportunità di lavoro a 18.870 famiglie, per un totale annuo di 430,73 miliardi di LL. (260,4 milioni di euro, con uno stipendio mensile medio di 1.150 euro).
"La diaconia dell'amore della Chiesa – ha rilevato - si trova oggi di fronte al pesante dovere di aiutare i poveri e i bisognosi, il cui numero è in aumento a causa della crisi economica e finanziaria, dall'ascesa dei prezzi e il deprezzamento della lira libanese ”. In conclusione, il patriarca Raï ha affermato che l'incontro a Bkerké coincide con quello tenutosi nel palazzo presidenziale, per studiare il piano di salvataggio economico stabilito dal governo. "Speriamo nel successo sia dello Stato che della Chiesa, per il maggior bene comune e il benessere dei cittadini, ciascuno nel proprio settore di attività e con i propri mezzi", ha concluso.
L'associazione "Solidarity "
Da sottolineare inoltre che una campagna per distribuire razioni di cibo a 5.000 famiglie private di risorse a causa della crisi economica e del blocco è stata lanciata lunedì. Posta sotto il patrocinio del Patriarcato maronita, la campagna è organizzata dall'ONG "Solidarity", che ha alle spalle la Fondazione maronita nel mondo, collegata a Bkerké, e la Fondazione Gilbert e Rose-Marie Chaghouri. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l'Ordine maronita libanese, che ha messo a disposizione dei punti di distribuzione.
La campagna si occupa delle esigenze alimentari di 5.000 famiglie per sei mesi. Il suo successo servirà da test e consentirà di aumentare il numero di famiglie che ne trarranno beneficio, e per periodi più lunghi, sapendo che non vi è alcun indicatore che le difficoltà economiche e quotidiane scompariranno entro un tempo prevedibile.
Ricordiamo che ieri il Ministro delle finanze ha annunciato che quasi il 50% dei libanesi vive al di sotto della soglia di povertà e che il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 35% della popolazione attiva, con enormi perdite di posti di lavoro negli ultimi mesi, con un peggioramento della crisi a causa della politica di contenimento messa in atto per far fronte all'epidemia di Covid-19.
Varie organizzazioni hanno già avviato operazioni di soccorso alimentare, in particolare nelle aree musulmane urbane, dove si osserva il digiuno del Ramadan.
02/01/2019 13:00