La Chiesa indonesiana piange mons. Pujasumarta, il “vescovo social”
Semarang (AsiaNews) – La Chiesa indonesiana piange la perdita di mons. Johannes Pujasumarta, arcivescovo di Semarang e figura centrale del cattolicesimo nel Paese. Il presule 65enne soffriva da qualche tempo di un cancro ai polmoni, aggravatosi nelle ultime settimane. Si è spento nella sua Semarang, all’ospedale sant'Elisabetta, dopo aver ricevuto l’Estrema unzione dalle mani del cardinal Julius Darmaatmadja.
Mons. Pujasumarta era stato ordinato sacerdote nel 1977, nominato vescovo nel 2008 e dal 2011 era alla guida dell’arcidiocesi di Semarang, nel Java centrale. I suoi fedeli lo descrivono come una persona semplice, gentile, umile e ospitale. È molto conosciuto per aver introdotto uno stile di comunicazione “rivoluzionario”, in quanto è stato il primo vescovo a fare largo uso dei social media, rompendo il distacco tra la gerarchia ecclesiale e il popolo dei fedeli. Quando il presule iniziò ad usare internet e i media per annunciare il Vangelo, i suoi fratelli vescovi giudicarono la scelta “inconsueta” e “scioccante”.
La società indonesiana lo ha amato per la sua attenzione alla comunicazione e per la sua capacità, fin dalla sua nomina a vescovo di Bandung, di scrivere racconti di narrativa per spiegare il proprio motto: “duc in altum” (Lc 5:4). A causa della malattia che ha segnato le ultime settimane, l’arcivescovo non ha potuto partecipare alla Conferenza della chiesa cattolica indonesiana (Sagki 2015) e al sinodo della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi).
L’arcidiocesi di Semarang, ora vacante, è la più produttiva del Paese in termini di vocazioni sacerdotali e religiose.