La Chiesa in Cina deve esaltare i suoi santi cinesi (anche i martiri del Giubileo)
Il ricordo dei santi martiri esalta la gloria di Cristo di fronte al mondo. La riflessione del sacerdote blogger per non dimenticare i martiri del Giubileo del 2000. Proprio negli stessi giorni, il governo ha eliminato la statua di uno di questi martiri, elevata davanti alla chiesa di Yongnian (Hebei). E questa riflessione è stata cancellata dal web.
Pechino (AsiaNews) – “La Chiesa in Cina deve ricordare ed esaltare i suoi santi cinesi”: è l’invito del sacerdote blogger Shanren a tutti i suoi fedeli e connazionali perché la Chiesa cinese prenda esempio dai suoi martiri, che senza essere della gente superdotata, ma semplici fedeli e semplici uomini, hanno “sacrificato la loro vita per la fede” e “glorificato Gesù Cristo” davanti al mondo. Fra i santi da ricordare, p. Shanren non dimentica i 120 martiri cinesi, canonizzati da Giovanni Paolo II nel 2000, che l’Associazione patriottica ha sempre contestato come “ingerenza colonialista” della Santa Sede, ma soprattutto perché la devozione dei martiri stava producendo un forte ravvicinamento fra cattolici ufficiali e sotterranei nella fede comune.
La riflessione di p. Shanren, pubblicata il giorno della festa della Madonna di Sheshan (24 maggio, Maria aiuto dei cristiani), ha anche un risvolto di cronaca: lo scorso 3 maggio, nella diocesi di Handan (Hebei), la parrocchia di Yongnian ha svelato la statua di uno dei martiri canonizzati nel 2000, Giovanni Wu Wenyin, torturato e ucciso durante la rivolta dei Boxer (v. foto). Ma alcuni giorni dopo le autorità locali hanno dato l’ordine di rimuovere la statua. E anche questa riflessione di p. Shanren, dopo un solo giorno, è stata oscurata sul web.
Nel Nuovo Testamento, l’autore della Lettera agli Ebrei, dichiara con grande orgoglio: “Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio” (Ebrei 12, 1-2). Questa è la proclamazione gloriosa da parte dell’autore della Lettera agli Ebrei portando la testimonianza di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Rahab, Gedeone, Barak, Sansone, Jefte, Davide, Samuele e i profeti.
Per questi testimoni della fede, l’autore della Lettera agli Ebrei esclama: “[Essi] conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi” (Ebrei 11, 33-40).
La fede cristiana è davvero vera e solida. Fra le ragioni principali vi è che sotto la Sua croce si radunano in modo incessante i credenti per vivere di fede, e santi disposti a morire per la fede, dai tempi antichi fino ad oggi, e dall’inizio alla fine. Molti di loro davanti alla croce sono dei semplici fedeli. La loro fede nel Signore della Croce li ha trasformati in esseri coraggiosi, decisi e forti, e disposti a morire prima di arrendersi.
Per questo, l’autore della Lettera agli Ebrei incoraggia i credenti: “Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato” (Ebrei 12, 3-4).
Da quando il cattolicesimo è stato introdotto in Cina e in seguito in tutte le fasi della sua storia, vi sono stati fedeli che hanno sacrificato sé stessi a causa della fede. Essi non avevano gambe in più, come “tre teste e sei braccia”, e certo non erano super-uomini di acciaio o Iron-man. Essi non erano nemmeno tanto saggi o persone accorte. L’umana natura è fatta di cose ordinarie, timide, preoccupate di sé, codarde. Ma, a causa della fede, essi non si sono arresi di fronte alle persecuzioni o alle minacce, e non avrebbero mai tradito il Signore. Essi sono stati forzati all’esilio e perfino tenuti dietro le sbarre. Hanno resistito ad ogni sorta di tentazione anche con timore e apprensione perché essi hanno creduto nella grande promessa del Signore Gesù.
Nel Giubileo del Millennio, san Giovanni Paolo II ha canonizzato 120 santi della Chiesa cinese. Fra i 120 santi cinesi vi erano vescovi, sacerdoti, seminaristi, suore, ma molti di loro erano dei laici dei quali, il più giovane era un adolescente. Essi hanno dato la migliore testimonianza della fede cristiana in terra di Cina. La Chiesa li ha ricompensati riconoscendo il loro ruolo esemplare per la nostra fede!
La Chiesa coreana ha un sito di pellegrinaggio per commemorare i credenti che sono stati decapitati; e la Chiesa in Giappone ha un monumento per i martiri di Nagasaki. I martiri commemorati dalle due Chiese erano dei credenti che hanno sacrificato la vita per la fede. I santi martiri dovrebbero essere esaltati e glorificati perché “il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”. Solo quando i santi non sono dimenticati dalle loro Chiese, le Chiese locali fioriscono, perché il santo nome di Gesù sia esaltato mentre i santi sono glorificati davanti al mondo!
Oggi è la festa di Maria aiuto dei cristiani. In questo giorno, la Chiesa universale, i santi in cielo stanno pregando in modo speciale per la Cina. Ricordiamo i santi della Cina e esaltiamo i santi cinesi! E affidiamo oggi le nostre preghiere a loro, perché intercedano per la Chiesa in Cina!
10/05/2021 15:01
24/05/2020 12:10
24/05/2016 12:20