La Chiesa condanna l’attacco al santuario sufi di Ajmer
di Nirmala Carvalho
Il vescovo della diocesi di Jaipur-Ajmer andrà questo pomeriggio a trovare i feriti dell’attacco terroristico avvenuto ieri al santuario di di Khwaja Moinuddin Chisthi, uno dei più venerati del Paese. Per mons. Menezes, l’odio va contro gli insegnamenti religiosi e crea soltanto distruzione.
Ajmer (AsiaNews) – La Chiesa cattolica “condanna con tutta la sua forza questo orribile atto di violenza, commesso in uno dei santuari più venerati del Paese. Allo stesso tempo, offre preghiere per le vittime e per le famiglie che hanno subito una perdita”.
Così mons. Ignatius Menezes, vescovo di Jaipur-Ajmer (nello Stato orientale del Rajasthan), commenta ad AsiaNews l’attacco terroristico al grande santuario sufi di Khwaja Moinuddin Chisthi, avvenuto ieri, che ha provocato 3 vittime e 17 feriti, di cui uno molto grave. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, la bomba è stata posizionata proprio accanto alla tomba di un santo musulmano.
Il presule andrà questo pomeriggio a visitare l’ospedale Nehru, dove sono ricoverate le vittime, ed ha invitato tutte le chiese della diocesi a pregare per la loro guarigione nel corso della prossima domenica.
Come vescovo di questo luogo, spiega, “sono angosciato ed addolorato per la sfiducia e la disarmonia sociale che questo gesto vigliacco implica. Chi lo ha compiuto, porta con sé i semi del male. Anche se non è chiaro chi vi sia dietro questo gesto, è ovvio che siamo di fronte ad un atto terroristico”.
Per mons. Menezes “è doloroso anche constatare quale periodo sia stato scelto per compiere questo gesto: siamo nel pieno di due grandi festività religiose, indù e musulmana. Se infatti l’Islam sta per celebrare la fine del Ramadan, gli indù festeggiano i nove giorni Navrati che precedono la grande festa di Daseera”.
In conclusione, il vescovo ricorda poi l’esempio di “grandi indiani, come Gandhi, che hanno predicato l’importanza della non-violenza: forti di questo insegnamento, vogliamo ricordare che la violenza è incapace per sua natura di risolvere conflitti, perché porta soltanto odio distruttivo. Come Chiesa, cerchiamo da sempre di promuovere il dialogo ed il confronto sociale, ma cose come questa danno un duro colpo al nostro lavoro”.
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