La Cambogia denuncia all’Onu lo sconfinamento delle truppe thailandesi
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Protesta della Cambogia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la contesa con la Thailandia per il tempio di Preah Vihear. Intanto aumentano le truppe dei 2 Stati intorno al tempio (oltre 1.000 soldati cambogiani e 500 di Bangkok) e si temono incidenti.
Phnom Penh il 18 luglio ha accusato che i soldati thailandesi hanno sconfinato e si sono appostati nel territorio cambogiano presso il tempio. Mentre Bangkok dice di voler proteggere i propri confini.
Oggi i 2 ministri della difesa si incontrano nel massimo riserbo a Aranyaprathet in Thailandia per risolvere il pericoloso stallo. La situazione è complicata perché fomentata da problemi politici interni. La Corte internazionale di giustizia – il cui verdetto è vincolante per Bangkok - ha deciso nel 1962 che i 4,6 chilometri quadrati intorno al tempio appartengono alla Cambogia, e del resto il tempio appare prodotto della cultura del Paese. Ma il partito Alleanza del popolo per la democrazia accusa il premier thailandese Samak Sundaravej di voler “svendere” un pezzo di storia del Paese, in una campagna di proteste pubbliche mirante a farlo cadere. Alcuni giorni fa si è dovuto dimettere il ministro degli Esteri Noppadon Pattama, accusato di non avere ben tutelato la Nazione proprio in un incontro internazionale per il tempio.
In Cambogia il 27 luglio ci sono le elezioni politiche generali e, anche se l’attuale premier Hun Sen è ultrafavorito, utilizza l’incidente a suo favore.