L'Ucraina, papa Francesco, Charlie Hebdo: il patriarca Kirill rilascia la sua prima intervista a tutto tondo a una testata laica
Mosca (AsiaNews) - Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ha rilasciato la sua prima intervista a una testata laica, scegliendo l'agenzia ufficiale Tass. Pubblicata il 10 marzo e dedicata al periodo di Quaresima, la lunga intervista tratta diversi temi di attualità: dalle vignette su Maometto, alla guerra in Ucraina, ai rapporti tra Chiesa e società e anche delle relazioni con la Chiesa cattolica. L'intervista non ha raccolto particolari commenti o clamori sui media, ma si può collocare nel più generale sforzo di ribadire la presenza della Chiesa nella sfera laica della vita del Paese. A fine gennaio, per la prima volta, Kirill era intervenuto con un discorso davanti alla Duma, la Camera bassa del parlamento. Gli esperti allora avevano fatto notare che in un momento di crisi economica e internazionale come quello attuale, serve mobilitare tutte le istituzioni, soprattutto quelle religiose.
Quaresima
Nell'intervista, il primate si concentra sul valore del pentimento, spiegando che una persona che perde la capacità di pentirsi è "come un pianista che perde l'orecchio musicale". "In linea di principio si può provare ad eseguire delle opera seguendo le note, ma sarà un'esecuzione terribile". "Nel cristianesimo è il sacramento della confessione che aiuta una persona a sviluppare in sé il senso di pentimento, cioè a controllare il suo stato spirituale", ha spiegato Kirill. A suo dire, è per lo più da uno stile di vita religioso che dipende il futuro della civiltà: il pericolo di trasformare la libertà in arbitrio compare quando "non ci sono criteri di verità". "Non ogni verità umana è verità divina e non può essere assoluta", ha sottolineato avvertendo che "negando l'assoluta giustizia di Dio, noi distruggiamo il mondo".
Ucraina
Il Patriarca ha ammesso che per lui in questo momento non c'è nessun problema più grande di quello della guerra in Ucraina: "Questo non mi fa dormire tranquillo, in senso letterale e figurato". Si è detto convinto che prima o poi nel Paese tornerà la pace, ma è importante superare le ostilità reciproche: "Dal punto di vista della riconciliazione, invitiamo le parti in conflitto in Ucraina alla prudenza. I semi dell'ostilità germoglieranno in futuro in frutti avvelenati".
Kirill è tornato sul tema delle divisioni nella Chiesa ortodossa in Ucraina, denunciando che la situazione politica e militare è sfruttata dalle comunità scismatiche e che ora nel Paese "è in corso il sequestro violento" di parrocchie della Chiesa ortodossa russa. "Si tratta di un errore colossale da parte di coloro che hanno dichiarato guerra alla Chiesa in Ucraina", ha aggiunto garantendo che la Chiesa canonica nell'ex repubblica sovietica non scomparirà e respingendo qualsiasi ipotesi di uno scisma da Mosca. La Chiesa, ha garantito, sta facendo tutto il possibile perché il conflitto non faccia nuove vittime. "Non esageriamo le nostre forze, ma neppure le sottovalutiamo".
Charlie Hebdo
Passando ai rapporti tra fede e società, Kirill ha definito ugualmente inaccettabili terrorismo e blasfemia. "Condanniamo in modo inequivocabile il terrorismo e l'uccisione di persone per le loro convinzioni - ha detto - ma con questo riteniamo inaccettabile il radicalismo pseudo religioso e laico". Riferendosi alle polemiche per le pubblicazioni delle vignette sull'Islam, il primate ortodosso ha spiegato che la Chiesa di Mosca ritiene "impensabili sia gli oltraggi alla religione e le offese al sentimento religioso, che gli insulti in relazione all'identità etnica di qualcuno". A suo dire, oggi l'Europa "sta soffocando" nel tentavo di combinare il multiculturalismo e i valori liberali e la Russia merita un elogio in quanto ha avuto "sufficiente buon senso a livello legislativo per evitare azioni come la pubblicazione di caricature religiose blasfeme sulla stampa, di qualsiasi religione si parli".
Chiesa cattolica e il Papa
Il giornalista della Tass fa notare al Patriarca che la Chiesa cattolica è ritenuta meno conservatrice di quella ortodossa: "Bello sentire le accuse contro la Chiesa perché mantiene fedeltà ai suoi principi fondamentali". I fedeli ortodossi orientali e quelli cattolici di Roma "appartengono a nazioni differenti con antiche differenti tradizioni". "Ognuno di noi deve focalizzarsi suoi propri affari e non deve intromettersi nelle questioni dell'altro".
Interrogato sullo stile di vita modesto, scelto da papa Francesco, a differenza del lusso di cui spesso vengono accusate le alte sfere del Patriarcato di Mosca, Kirill ha risposto: "Non penso che io debba commentare lo stile di vita del primate della Chiesa cattolica di Roma e sono fiducioso che neppure lui farebbe commenti sul mio. Ho sincero rispetto per papa Francesco e per il fatto che mantiene stretti legami con la tradizione monastica che lo ha formato".
05/10/2017 15:43
23/08/2017 08:26