L'Europa chiede alla Cina rispetto per diritti umani e libertà religiosa
Bruxelles (AsiaNews) Le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a partire da quella di religione, che continuano ad essere compiute in Cina, sono state denunciate dal Parlamento europeo che, alla vigilia del Vertice UE-Cina, ha approvato con 351 voti a favore il rapporto Belder sulle relazioni UE-Cina.
Il documento ribadisce l'importanza del dialogo tra Bruxelles e Pechino, mettendo in evidenza i punti salienti su cui si dovranno impostare le relazioni future. Il testo difende alcuni importanti principi : le libertà fondamentali, i diritti della persona, la tutela delle minoranze religiose, e il diritto della Chiesa Cattolica a nominare i propri vescovi. Il documento, inoltre, afferma l'autonomia del popolo Tibetano e chiede alla Cina di perseguire solo con mezzi pacifici la riunificazione con Taiwan e di riconoscere alla popolazione di Hong Kong il diritto di eleggere secondo un sistema elettorale basato sui principi della democrazia pluralistica i membri del Consiglio legislativo.
E' la prima volta che il Parlamento europeo si esprime a sostegno di un dialogo onesto e costruttivo tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede e che chiede anche notizie riguardo ai vescovi incarcerati, esortando le autorità cinesi a liberare tutti i cristiani che sono tuttora ingiustamente perseguitati e detenuti. In particolare, il Parlamento europeo "deplora la contraddizione tra la libertà di fede, sancita dall'articolo 36 della Costituzione, e le costanti ingerenze dello Stato nella vita interna delle comunità religiose, specialmente per quanto riguarda formazione, selezione, nomina e indottrinamento politico dei ministri del culto"; "osserva che attualmente in Cina i cristiani che praticano la propria fede in luoghi di culto 'illegali' (all'interno di case-chiesa protestanti o presso gruppi cattolici 'clandestini' fedeli al Vaticano) sono più numerosi di quelli che frequentano i luoghi di culto 'patriottici' e che entrambi i gruppi di credenti, composti di cittadini rispettosi della legge, non rappresentano alcuna minaccia per la sicurezza pubblica; invita il governo cinese a porre fine alle persecuzioni e alla detenzione di tali gruppi di cristiani; afferma il diritto per i cristiani che non si riconoscono nelle 'Chiese patriottiche' di praticare liberamente la propria fede"; "prende atto con rammarico della grave violazione della libertà religiosa provocata dalle recenti illecite ordinazioni episcopali (30 aprile 2006, Kunming - Yunnan; 3 maggio 2006, Wuhan - Anhui), che sono in parte frutto delle forti pressioni e minacce esercitate sul clero cattolico fedele al Vaticano da parte di organismi esterni alla Chiesa"; "considera queste ordinazioni lesive della disponibilità ancora recentemente ribadita dalle autorità cinesi ad assicurare un dialogo onesto e costruttivo tra RPC e Santa Sede; sottolinea pertanto la necessità del rispetto della libertà della Chiesa e dell'autonomia delle sue istituzioni da qualsiasi ingerenza esterna che, oltre a sostanziarsi in atti di ripudio delle esigenze negoziate di entrambe le parti, inficia la fiducia nel dialogo reciproco e negli sviluppi della libertà in Cina".
Nel documento approvato c'è anche un riferimento alla repressione in atto in Cina contro la libertà di espressione e il libero accesso ad Internet. In tale ambito, il Parlamento europeo "condanna" la legge relativa alla censura di Internet e "chiede in particolare che venga immediatamente riammesso in rete - ovvero non più oscurato - il sito AsiaNews.it che, oltre ad essere un'ineguagliabile fonte di informazione sull'Asia e la difesa dei diritti dell'uomo, rappresenta anche uno strumento di sostegno al dialogo Vaticano-RPC e quindi di unità per la Chiesa cinese". Tra le tante questioni in materia di diritti umani che il documento affronta, in effetti, numerosissime sono quelle denunciate da AsiaNews, come l'espianto di organi alle vittime di sentenze capitali ola repressione del Falun Gong; la sottrazione di terre ai contadini e la schiavizzazione dei lavoratori migranti; il non rispetto dei diritti dei lavoratori o le conseguenze negative della politica del figlio unico.
"Il voto del Parlamento europeo - hanno dichiarato Antonio Tajani e Mario Mauro - è un segnale importante e un supporto a Commissione europea e Consiglio in vista del vertice di Helsinki. Il rapporto Belder è la riconferma dell'importanza del ruolo della Cina, ma è anche una difesa dei valori fondamentali del popolarismo europeo e della necessità di regole certe che UE e Cina dovranno rispettare in un costruttivo rapporto bilaterale. Il Parlamento ha riconosciuto valide, da un lato, le richieste del mondo cattolico, e dall'altro, quelle dell'imprenditoria".