L'Elemosineria apostolica lancia un ‘vaccino sospeso’ per i più vulnerabili
L’iniziativa – tramite una donazione on-line - rientra nella campagna nell’ambito della quale nella Settimana Santa la Santa Sede offre dosi di vaccino anti Covid a 1200 persone “tra le più povere ed emarginate, e che sono per la loro condizione le più esposte al virus”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il Vaticano lancia il “vaccino sospeso”, ossia un’offerta destinata a offrire un vaccino a uno dei “più vulnerabili”. L’iniziativa lanciata dalla Elemosineria apostolica prende spunto da una tradizione napoletana, di lasciar pagato al bar un espresso per chi non può permetterselo.
Il “vaccino sospeso” rientra nella campagna della Elemosineria che, “per dare concretezza ai diversi appelli di Papa Francesco perché nessuno venga escluso dalla campagna vaccinale anti Covid-19 si rende nuovamente prossima alle persone più fragili e vulnerabili. Nell’imminenza della Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore, e precisamente durante la Settimana Santa – informa un comunicato - altre dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, acquistate dalla Santa Sede e offerte dall’Ospedale Lazzaro Spallanzani, tramite la Commissione Vaticana Covid-19, saranno destinate alla vaccinazione di 1200 persone tra le più povere ed emarginate, e che sono per la loro condizione le più esposte al virus”.
“Inoltre, per continuare a condividere il miracolo della carità verso i fratelli più vulnerabili, e dare loro la possibilità di accedere a questo diritto, sarà possibile effettuare una donazione on-line per un ‘vaccino sospeso’, sul conto della carità del Santo Padre gestito dalla Elemosineria Apostolica (www.elemosineria.va)”.
La elimosineria ricorda che nel suo messaggio del Natale 2020 Francesco ha rivolto un appello “a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”. “Di fronte a una sfida che non conosce confini, non si possono erigere barriere. Siamo tutti sulla stessa barca”.
Sul ricorso al vaccino, inoltre, prosegue la nota, “il Pontefice ha incoraggiato più volte le persone a vaccinarsi, perché è un modo di esercitare la responsabilità verso il prossimo e il benessere collettivo, ribadendo con forza che tutti devono avere accesso al vaccino, senza che nessuno sia escluso a causa della povertà”.
“Nel mese di gennaio scorso, quando è iniziata in Vaticano la campagna vaccinale anti Covid[1]19, Papa Francesco ha voluto che tra le prime persone vaccinate ci fossero oltre venticinque poveri, in gran parte senza fissa dimora, che vivono intorno a San Pietro e che quotidianamente vengono assistiti e accolti dalle strutture di assistenza e residenza dell’Elemosineria Apostolica”.
“La vaccinazione dei poveri nel corso della Settimana Santa avverrà nella struttura appositamente adibita all’interno dell’Aula Paolo VI in Vaticano (nella foto), e sarà usato lo stesso vaccino somministrato al Pontefice e ai dipendenti della Santa Sede. I medici e gli operatori sanitari impiegati saranno i volontari che operano stabilmente nell’Ambulatorio ‘Madre di Misericordia’, situato sotto il colonnato del Bernini, i dipendenti della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e i volontari dell’Istituto di Medicina Solidale e dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani”.
Già a gennaio, con l’inizio della campagna di vaccinazione per i dipendenti, in Vaticano erano stati vaccinati anche alcuni senza fissa dimora.