L'inviato dell'Onu: settimane cruciali per il Medio Oriente
Roed-Larsen ha avuto colloqui in Egitto, Arabia Saudita e Qatar e con il segretario della Lega araba. Ora è atteso a Beirut. Plauso al dialogo interlibanese, attuare le risoluzioni Onu e gli accordi di Taeff, per i quali le milizie vanno disarmate e sciolte.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Le prossime settimane "saranno cruciali per il futuro del Medio Oriente, che sta attraversando uno dei momenti più critici della sua storia", come evidenzia l'attuale situazione in Libano, Siria, Territori palestinesi e Iran. E' la valutazione espressa da Terje Roed-Larsen, inviato speciale delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, al termine di un incontro con il presidente egiziano Hosni Mubarak, che rientra in un tour che il diplomatico sta compiendo nella regione e che lo ha già portato in Arabia Saudita e Qatar (attuale membro del Consiglio di sicurezza) e ad un incontro con il segretario generale della Lega araba, Amr Moussa. Roed-Larsen è ora atteso in Libano, dove arriverà probabilmente giovedì prossimo, 23 marzo.
La missione di Roed-Larsen ha per obiettivo l'elaborazione del rapporto che il segretario generale del'Onu, Kofi Annan, dovrà presentare al Consiglio di sicurezza sull'applicazione della risoluzione 1559 sulla crisi libanese. "Abbiamo discusso ha detto, al termine dell'incontro con Mubarak la situazione dell'intero Medio Oriente, che sta vivendo una congiuntura critica della sua storia, che si riflette sulla situazione libanese". Ogni questione acuta, ha sostenuto, è collegata e si può ripercuotere sul Libano. In proposito egli ha parlato del "Dialogo interlibanese" come di una "iniziativa altamente positiva e lodevole", sostenendo che il colloquio tra le componenti politiche e religiose deve poter proseguire senza interventi esterni ed ha espresso un giudizio positivo sul fatto che il problema del disarmo delle milizie in Libano, ed in particolare di Hezbollah e dei palestinesi, previsto dalla 1559, venga esaminato in tale quadro, Il diplomatico ha sottolineato la posizione di Annan, secondo il quale la questione va regolata sulla base degli accordi di Taeff e della risoluzione dell'Onu, che prevedono "il disarmo e lo scioglimento delle milizie".
Il primo ministro libanese Fouad Siniora, intanto, nel corso di una visita a Bruxelles, ha ricevuto il sostegno dell'Unione europea per l'indipendenza e l'unità del Paese. Ieri, lunedì 20, i ministri degli esteri della Ue hanno confermato la necessità di adempiere alle risoluzioni 1644 e 1559 dell'Onu, inclusa la deposizione delle armi da parte delle milizie libanesi e straniere.