L'ex generale Wiranto, accusato di crimini contro l'umanità, scelto candidato presidenziale
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) L'ex generale Wiranto, accusato di crimini contro l'umanità dalle Nazioni Unite per aver guidato le violenze perpetrate a Timor Est, è stato scelto come candidato presidenziale del partito del Golkar, al governo durante la dittatura di Suharto e vincitore delle elezioni dello scorso 5 aprile.
Secondo recenti accuse a Wiranto da parte dell'ONU sulla tragedia di Timor Est, l'ex generale sapeva che l'esercito aveva addestrato, armato e in parte finanziato le milizie e che il generale maggiore Zacky Makarim, suo rappresentante speciale per la sicurezza a Timor Est, le controllava. Wiranto ha negato queste accuse, affermando che le sue responsabilità sono state esagerate: "Campagne di disinformazione attraverso i mass media si sono susseguite creando la percezione che ciò che è accaduto a Timor Est sia stato una congiura brutale e malvagia del TNI [l'esercito, ndr] e delle milizie favorevoli all'integrazione contro il gruppo indipendentista, mediante assassini, torture, espulsioni, incendi e così via".
Analisti come Kevin O'Rourke sostengono che Wiranto è collegato con il Gruppo dei difensori islamici, un'organizzazione che ha attaccato gli studenti durante le proteste del 1998 e la Commissione indonesiana per i diritti umani che indagava su Timor Est, e avrebbe alimentato gli scontri religiosi a Jakarta nel 1998 e nelle Molucche nel 1999.
La scorsa settimana, Wiranto, 57 anni, ha battuto il candidato rivale, Akbar Tandjung, con 315 voti su 547. Sarà lui a concorrere alle prossime elezioni presidenziali del prossimo 5 luglio, in cui dovrà vedersela con l'attuale presidente Megawati Sukarnoputri e l'ex ministro della sicurezza, Susilo Bambang Yudhoyono, tra i candidati favoriti.
Wiranto ha fondato la propria campagna elettorale sulle accuse di caos e instabilità di 5 anni di democrazia, durante una manifestazione Wiranto ha detto: "Molta gente piange, molta gente non può permettersi di mangiare. Ma se il Golkar vince, la gente è felice e il paese avrà con certezza la pace".
La presunta popolarità di Wiranto è meno diffusa di quanto lui stesso non esiti a conclamare durante le manifestazioni offre soldi, cibo e T-shirt per attrarre sostenitori e spesso fondata su convinzioni non proprio politiche. Secondo Jeffrey Winters, esperto di Indonesia della Northwestern University negli Stati Uniti, "la bellezza è un importante fattore per vincere e Wiranto è affascinante". "Gli indonesiani stanno cercando un eroe e Wiranto risponde bene a questa caratteristica", ha affermato Ryaas Rasyid, analista politico ed ex funzionario del Golkar. Sono comunque molti gli indonesiani che lo appoggiano, tra speranze di ritorno a una sorta di ordine "militare" e bisogno di un leader forte e carismatico. Poco importa alla popolazione che sia stato accusato di crimini contro l'umanità e di aver appoggiato il massacro di centinaia di persone durante le proteste del maggio 1998, che hanno rovesciato Suharto e portato alla democrazia. Supoyo, un contadino di 35 anni che nel 1999 ha votato per il Partito Indonesiano di Lotta (PDI-P) della Megawati, dice di voler tornare alla sicurezza del passato, dopo 5 anni di aumento vertiginoso dei prezzi. "Come candidato presidenziale Wiranto va bene, perché è un ex membro dell'esercito. Forse può guidare il governo con senso del dovere e disciplina". L'ex generale confida che la sua linea di fermezza riporterà al paese gli investitori stranieri e migliorerà l'economia. "Per poter fare affari, le imprese vogliono garanzie sul futuro dell'Indonesia un'Indonesia che sia in pace, stabile e in ordine". (MR)