L'esercito libanese si muove verso il sud
Si tratta di una "decisione storica". Ma vi sono ambiguità sul disarmo degli Hezbollah. Israele consegna alcune città alle truppe Unifil. I problemi della ricostruzione.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) Da questa mattina almeno 2 mila truppe dell'esercito libanese hanno cominciato a muoversi verso il sud del paese, in obbedienza alla risoluzione Onu 1701 che ha messo fine a un conflitto Israele Hezbollah durato oltre un mese. Il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud è considerato "un fatto storico", dato che dagli anni '80 in poi, la zona è sempre stata sotto il controllo delle milizie Hezbollah. Il dispiegamento di 15 mila truppe libanesi come prevede la risoluzione Onu è stato approvato ieri dal governo di Beirut.
Il primo ministro Fouad Siniora ha dichiarato che l'esercito va nel sud "per difendere la nazione libanese" e ha sottolineato che non ci dovrà essere nessuna arma al di fuori di quelle permesse dall'autorità del governo.
Le affermazioni rischiano d'essere ambigue: gli Hezbollah hanno già escluso l'idea di consegnare le armi all'esercito. Ciò significa che le nasconderanno. "Sarà come in passato" ha detto Sheikh Nabil Kaouk, il capo delle milizie a Tiro . "Hezbollah non aveva una presenza militare visibile e non l'avrà nemmeno ora".
All'esercito libanese dovrebbe affiancarsi una forza internazionale di 15 mila uomini, incrementando e potenziando la presenza delle forze Onu già presenti nel sud (Unifil).
Le truppe israeliane che hanno invaso il sud Libano hanno promesso di andarsene solo quando sarà completato il dispiegamento della forza internazionale. Intanto, alcune zone occupate dai militari israeliani Marjayoun e Bint Jbeil - sono state consegnate alla responsabilità delle truppe Unifil.
Intanto centinaia di migliaia di sfollati durante i bombardamenti e gli scontri del mese scorso, stanno ritornando alle loro case nel sud. L'Onu ha detto che sono tornate già 250 mila persone. Le strade ancora praticabili sono piene di auto e camioncini, con code e imbottigliamenti. I problemi che un milione di sfollati deve affrontare adesso è la ricostruzione e il pericolo di bombe inesplose. Il governo di Beirut è alla ricerca di fondi per la ricostruzione e vorrebbe essere l'interlocutore privilegiato della popolazione. Ma Hezbollah ha già promesso che distribuirà aiuti anche in denaro per ricostruire in modo completo tutto ciò che la guerra ha distrutto.