L'ayatollah al-Sistani biasima gli USA, ma accusa i paesi confinanti
Najaf (AsiaNews) Il paese ha cominciato 3 giorni di lutto per le vittime degli attentati a Karbala e a Baghdad. Ieri, per la prima volta in assoluto, la massima autorità sciita dell'Iraq e del mondo, l'ayatollah di origine iraniana, al-Sistani, ha rivolto una critica diretta contro gli Stati Uniti. L'ayatollah ha accusato le truppe americane presenti nel paese "di aver fallito nell'impedire l'infiltrazione [dei terroristi] provenienti da paesi confinanti verso l'Iraq". L'ayatollah, noto per il suo pacifismo e per la sua mancanza di odio verso l'Occidente e la Coalizione, ha giudicato gli Stati Uniti incapaci di "esercitare il pieno controllo sui confini iracheni".
Al-Sistani ha rivolto anche un appello a favore dell'unione degli iracheni, chiedendo al popolo di essere "attento e vigilante", pronto a scongiurare i "complotti del nemico". Ha insistito nel chiedere alla gente di non lesinare gli sforzi per raggiungere la riunificazione popolare, fino ad esprimersi "con una sola voce ed affrettarsi a riprendere il possesso del potere iracheno ferito, dell'indipendenza e della stabilità".
Intanto il numero delle vittime degli attentati sanguinosi di ieri, è giunto a 182, secondo le stime degli ospedali. Il Ministero Iraniano degli Esteri ha detto che fra le vittime vi sono 22 iraniani, recatisi in pellegrinaggio ai luoghi sacri del sciismo in occasione della festa di Ashura.
Le truppe polacche, responsabili della sicurezza a Karbala, hanno confermato l'arresto di due persone legate agli attentati, mentre in serata di ieri si parlava dell'arresto di altre 4 persone e di un altro sospetto a Baghdad. Teheran, Washington e il Governo Provvisorio puntano il dito contro Al-Qaeda. Il Consiglio Governativo Provvisorio ha dichiarato di rinviare la data per la firma della costituzione temporanea, attesa per oggi. Questa mattina a Baghdad sono stati lanciati alcuni missili a una centrale telefonica per contatti internazionali. La polizia ha detto che un uomo è stato ferito.(PB)