07/01/2015, 00.00
RUSSIA
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L'Ucraina e la Russia in guerra festeggiano il Natale

di Nina Achmatova
Nel Donbass le parrocchie hanno annullato le celebrazioni della Veglia: ci saranno liturgie solo oggi. Il Patriarca di Mosca dedica il suo messaggio alla pace in Ucraina e invita i fedeli a essere ortodossi "non solo nei sondaggi", ma anche nella vita quotidiana.

Mosca (AsiaNews) - Gli ucraini e i russi festeggiano oggi, per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, il Natale in un clima di guerra. Così ha descritto l'atmosfera intorno alla festività religiosa, quest'anno, l'arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc, mons. Sviatoslav Shevchuk, della Chiesa greco-cattolica ucraina, auspicando la pace. Nell'eparchia di Donetsk, le parrocchie della Chiesa ortodossa ucraina, legata al Patriarcato di Mosca, non hanno celebrato la liturgia della vigilia "per via del conflitto" - ancora in corso anche se a minore intensità - tra i separatisti filorussi e l'esercito di Kiev. Come ha reso noto il portavoce dell'eparchia, "tutte le chiese torneranno a lavorare a regime domenicale, dalla mattina del 7 gennaio".

Oggi la Chiesa ortodossa celebra il Natale, secondo il calendario giuliano ('in ritardo' di 13 giorni rispetto a quello gregoriano, seguito dai cattolici). Il Patriarca di Mosca Kirill nel suo messaggio ai fedeli ha ricordato proprio il popolo ucraino, dichiarando di pregare "prima di tutto per la pace". "In questi giorni santi del Natale - ha detto il primate ortodosso - le preghiere di tutta la Chiesa e le mie sono per la pace in Ucraina". Ha poi ricordato che la Chiesa ortodossa russa sta facendo "tutto il possibile" per unire le persone e aiutarle a superare le conseguenze del conflitto, sottolineando che russi e ucraini sono uniti da secolari legami culturali e spirituali che non possono essere spezzati da nessuna "forza esterna".

Kirill ha celebrato la veglia di Natale, come da tradizione, nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, alla presenza del premier Dmitri Medvedev e della moglie. Con l'occasione ha invitato i fedeli "a essere ortodossi non solo nei sondaggi, ma anche nelle proprie profonde convinzioni e nel proprio stile di vita". Secondo recenti sondaggi, il Natale ortodosso viene festeggiato dal 72% dei russi, ma solo il 10% di loro si reca in chiesa.

Il presidente Vladimir Putin, invece, ha partecipato anche quest'anno alla veglia in una parrocchia della provincia, scegliendo la chiesa dell'Intercessione della Vergine, nel villaggio di Otradnoye, vicino la città meridionale di Voronezh (circa 600 km dalla capitale). Nel suo messaggio natalizio, diffuso dall'ufficio stampa del Cremlino, il capo di Stato non ha accennato all'Ucraina, ma si è soffermato sul "grande ruolo" svolto dalla Chiesa ortodossa russa nella diffusione di "alti valori morali" nella società. "La tradizione di celebrare il Natale nel Paese ha profonde radici storiche, tramandate di generazione in generazione - ha dichiarato Putin, ricordando che "i valori del Natale per molti secoli hanno unito le persone portandole a compiere obiettivi di importanza vitale".

Durante il regime sovietico, il Natale venne bandito e il Novi God (il Capodanno) divenne la festa più celebrata, quella da trascorrere in famiglia, a tavola, scambiandosi doni e aspettando Babbo Natale (che qui si chiama Nonno Gelo). Ancora oggi, il Natale viene celebrato più nelle intenzioni che nei fatti dai russi, che dal 1° gennaio si dedicano a vacanze all'estero o fuori città, godendo di un lungo periodo (circa 12 giorni) in cui uffici e scuole chiudono. 

 

 

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