L’ex premier Thaksin pensa al rientro in patria, ma rischia l’arresto
Dopo la vittoria alle elezioni politiche del Partito del potere popolare, molto vicino all’ex primo ministro, si è aperta una strada per il ritorno di Thaksin Shinawatra, cacciato lo scorso anno da un colpo di Stato militare ma tuttora molto amato dalla popolazione.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – L’ex primo ministro thailandese, Thaksin Shinawatra, potrebbe tornare presto in patria dopo l’esilio volontario iniziato più di un anno fa, a seguito del colpo di Stato militare contro il suo governo. Nonostante il Partito popolare (a lui molto vicino) abbia vinto le scorse elezioni parlamentari, però, in caso di rientro il politico rischia l’arresto.
Lo conferma lo stesso Thaksin che, da Hong Kong, spiega: “Proverò la mia innocenza dalle accuse di corruzione che mi vengono mosse dalla giunta militare. Non voglio riprendere un ruolo attivo nella politica del Paese, ma se il Partito del potere popolare mi chiede un consiglio, sono pronto a darlo”.
Secondo gli ultimi risultati, alle politiche dello scorso 25 dicembre il Partito popolare – che sin dalla sua formazione ha dichiarato di voler ottenere il rientro dell’ex premier – ha ottenuto 233 dei 480 seggi a disposizione in Parlamento. Il suo rivale principale, il Partito democratico, si è fermato a 165.
Secondo alcuni analisti, il successo dei popolari dimostra che la popolazione non ha apprezzato il colpo di Stato dello scorso dicembre che, seppur non violento, è percepito come un’ingiustizia ai danni di Thaksin, tuttora molto amato in special modo nelle campagne. Non è ancora chiara la reazione dell’attuale giunta militare alla prossima formazione di un governo popolare, ma di sicuro i generali hanno dichiarato che l’ex primo ministro “può essere arrestato non appena rimette piede in Thailandia”.
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