L’esercito cinese completa un’autostrada, può servire a portare truppe verso l’India
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – E’ stata completata l’autostrada che collega la contea Metok, nel remoto Tibet meridionale, al resto della Cina. La strada, più che per fini economici e per meglio collegare gli appena 11mila residenti, risponde a scopi militari: per rafforzare le pretese cinesi sulla regione contesa con l’India.
L’autostrada è stata in gran parte costruita dai militari: il 15 dicembre la Sezione costruzioni dell’Esercito di liberazione del popolo (Pla) ha finito lo scavo del tunnel Galongla, lungo 3,3 chilometri a 3.750 metri di altezza, completando così i 117 chilometri dell’autostrada.
L’esperto militare Ni Lexiong spiega al quotidiano South China Morning Post che ora “la potenzialità di combattimento del Pla nel Tibet meridionale è davvero limitata per le molte barriere naturali” che occorre superare per arrivare nella zona contesa.
La contea Metok confina con lo Stato di Arunachal Pradesh, circa 90mila kmq di territorio conteso tra Cina e India, che lo controlla.
Ni lamenta che dopo la guerra del 1962 la Cina non era in grado di controllare il territorio e che l’India ha così potuto realizzarci strutture militari e civili, spostandoci circa 450mila persone e tenendoci 60mila soldati.Fonti militari spiegano che finora i passi montani erano impraticabili per 9 mesi l’anno e ci volevano tre giorni soltanto per andare dall’accampamento di Metok a valle. I rifornimenti erano di cibo conservato, frutta e verdura fresca erano un lusso.
Ora il Pla progetta di portare in zona migliaia di soldati, dice che per la nuova autostrada possono transitare anche duemila veicoli in un giorno.
Sun Shihai, esperto di affari indiani dell’Accademia cinese delle scienze sociali, si preoccupa di dire che la Cina “non vuole provocare conflitti militari con l’India. Sappiamo che Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud vogliono portare l’India dalla loro parte per contenere la Cina”. “Siamo anche convinti che l’India non voglia rovinare i suoi rapporti con la Cina e che vuole pensare soprattutto allo sviluppo economico”.