L’educazione è la priorità per i giovani del Vietnam
di Thanh Thuy
Uno studio dimostra che la qualità dell’educazione nel Paese è in calo costante. Il prof. Hoàng Tuy: “Le carenze e i danni da un punto di vista educativo si sono accumulati fino al limite estremo. Non possiamo più tollerarli, e la necessità primaria per l’esistenza è quella adesso di una riforma educativa completa”.
Hanoi (AsiaNews) – La qualità dell’educazione fra i giovani in Vietnam sta diventando sempre peggiore: uno studio su cinquecento studenti di scuole secondarie a Ho Chi Min City ha dimostrato che il 32.2 % di essi è irrispettoso verso gli insegnanti; il 38.8 % usa frequentemente un linguaggio volgare, e il 53.6% lo fa con una certa frequenza. Un altro studio svolto nel Paese invece mostra che “dal 2005 ad oggi, il numero di studenti che sono rimasti coinvolti in comportamenti socialmente negativi è cresciuto in maniera generale e seria”. E un altro aspetto del degrado morale, che coinvolge i giovani, è dato dalle aggressioni a carattere sessuale. Solo nel 2011 in Vietnam 1386 bambini sono stati abusati sessualmente dagli adulti, con una crescita del1.8% rispetto al 2010; 51 bambini sono stati uccisi; 427 bambini stuprati; 495 bambini forzati ad avere rapporti sessuali con adulti; 128 bambini con ferite intenzionali; molti bambini e giovani sono rimasti vittime del traffico per il commercio sessuale attraverso il confine con la Cina, la Thailandia e la Cambogia.
AsiaNews ha intervistato il prof. Hoàng Tuy, di 84 anni, la prima persona a ricevere il premio dell’Assemblea internazionale di Matematica. E’ molto preoccupato per la situazione dell’educazione in Vietnam. “E’ l’educazione ora il bisogno più urgente della gente. Sempre di più la nostra vita richiede una riforma totale e assoluta dell’educazione, se non vogliamo che il nostro Paese resti per sempre nell’arretratezza…Le carenze e i danni da un punto di vista educativo si sono accumulati fino al limite estremo. Non possiamo più tollerarli, e la necessità primaria per l’esistenza è quella adesso di una riforma educativa completa. La realtà delle cose ci impone di modificare lo stato dell’educazione attuale”.
Secondo il professore, quando il livello educativo raggiunge un punto così basso, è giunto il tempo che l’intera società si risvegli, dai semplici cittadini fino ai vertici del Paese. “Un’educazione illuminata deve cominciare con vero spirito democratico, e determinazione, per costruire una società pulita, giusta e civile, e formare una classe dirigente così”. Afferma ancora Hoàng Tuy: “Oggi l’espressione del degrado morale e la situazione di violazione delle leggi da parte dei giovani sono una campana di allarme per le famiglie, le scuole e le università. Il senso morale delle giovani generazioni sta calando”.
Fra le diverse ragioni che portano a questa situazione, il professore cita un calo nell’etica universitaria, il fenomeno della menzogna e della mancanza di onestà nei pubblici funzionari: elementi che colpiscono i giovani. E d’altro canto, l’educazione universitaria appare la chiave per assicurare una miglior qualità dell’educazione; ma da decenni, secondo il professore, le politiche in questo campo appaiono inadeguate, toccando la vita di milioni di studenti.
“L’educazione - ribatte - deve essere in cima alle priorità della nazione. Il ruolo dell’educazione è importante, e riguarda la sopravvivenza stessa del Paese. E’ il fondamento della società, di cui aiuta a mantenere e sviluppare i valori”. E’ un bene sociale; e perciò “il governo dovrebbe creare le condizioni affinché le religioni e il popolo vietnamita partecipi all’educazione delle giovani generazioni. Abbiamo bisogno di un ambiente sociale sano, privo di corruzione, di rispetto per la dignità umana, libertà di religione e diritti umani per tutti”.
AsiaNews ha intervistato il prof. Hoàng Tuy, di 84 anni, la prima persona a ricevere il premio dell’Assemblea internazionale di Matematica. E’ molto preoccupato per la situazione dell’educazione in Vietnam. “E’ l’educazione ora il bisogno più urgente della gente. Sempre di più la nostra vita richiede una riforma totale e assoluta dell’educazione, se non vogliamo che il nostro Paese resti per sempre nell’arretratezza…Le carenze e i danni da un punto di vista educativo si sono accumulati fino al limite estremo. Non possiamo più tollerarli, e la necessità primaria per l’esistenza è quella adesso di una riforma educativa completa. La realtà delle cose ci impone di modificare lo stato dell’educazione attuale”.
Secondo il professore, quando il livello educativo raggiunge un punto così basso, è giunto il tempo che l’intera società si risvegli, dai semplici cittadini fino ai vertici del Paese. “Un’educazione illuminata deve cominciare con vero spirito democratico, e determinazione, per costruire una società pulita, giusta e civile, e formare una classe dirigente così”. Afferma ancora Hoàng Tuy: “Oggi l’espressione del degrado morale e la situazione di violazione delle leggi da parte dei giovani sono una campana di allarme per le famiglie, le scuole e le università. Il senso morale delle giovani generazioni sta calando”.
Fra le diverse ragioni che portano a questa situazione, il professore cita un calo nell’etica universitaria, il fenomeno della menzogna e della mancanza di onestà nei pubblici funzionari: elementi che colpiscono i giovani. E d’altro canto, l’educazione universitaria appare la chiave per assicurare una miglior qualità dell’educazione; ma da decenni, secondo il professore, le politiche in questo campo appaiono inadeguate, toccando la vita di milioni di studenti.
“L’educazione - ribatte - deve essere in cima alle priorità della nazione. Il ruolo dell’educazione è importante, e riguarda la sopravvivenza stessa del Paese. E’ il fondamento della società, di cui aiuta a mantenere e sviluppare i valori”. E’ un bene sociale; e perciò “il governo dovrebbe creare le condizioni affinché le religioni e il popolo vietnamita partecipi all’educazione delle giovani generazioni. Abbiamo bisogno di un ambiente sociale sano, privo di corruzione, di rispetto per la dignità umana, libertà di religione e diritti umani per tutti”.
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