L’assassino del Virginia Tech ha inviato foto e video per spiegare il massacro
Cho Seung-hui, il 23enne autore della strage al campus della Virginia, ha inviato nel mezzo della strage un pacco alla Nbc, contenente fotografie, 28 filmati ed un manoscritto di 23 pagine in cui si scaglia contro i “marmocchi viziati” ed i loro “bisogni edonistici”.
Blacksburg (AsiaNews/Agenzie) – Vi erano “miliardi di modi per impedire la strage, ma avete deciso di non farlo. La decisione è stata vostra, ed ora il sangue sulle vostre mani non verrà mai più via”. Sono rivolti “ai ricchi marmocchi” del Virginia Tech ed ai loro “bisogni edonistici” i messaggi video che Cho Seung-hui, sudcoreano di 23 anni, ha inviato alla rete televisiva Nbc dopo aver ucciso due compagni di college, ma prima di entrare nella Noris Hall, dove avrebbe ucciso altre 30 persone.
Dai timbri postali la polizia ha stabilito che l’assassino ha inviato il pacco all’emittente televisiva pochi minuti dopo aver aperto il fuoco per la prima volta. Nella scatola, consegnata solo oggi alle autorità, vi sono 43 fotografie, 28 filmati ed un manoscritto di 23 pagine.
Nelle immagini, l’assassino appare già armato e vestito in maniera semi-militare. Anche se gli investigatori “sono ancora al lavoro per decifrare il contenuto dei video”, è apparso subito chiaro che una preparazione di questo tipo ha richiesto molto tempo. Non si esclude neanche la possibilità che un complice abbia aiutato Cho nei suoi propositi omicidi.
In uno dei video, il giovane appare con due pistole in mano (forse le stesse con la quale ha compiuto la strage, anche se alcuni ipotizzano che si tratti di armi giocattolo) mentre urla alla telecamera: “Le vostre macchine non vi bastavano, così come non vi bastavano le vostre azioni. Avevate tutto, ma questo non vi bastava”.
Dopo la pubblicazione di questo materiale sono apparsi nuovi particolari sulla vita del giovane, la cui famiglia si è trasferita da Seoul nel 1992 per sfuggire alla povertà. Le autorità americane hanno infatti rivelato che Cho era stato condannato per aver inviato messaggi persecutori a due donne, e per questo era stato persino ricoverato in un ospedale psichiatrico, da cui era uscito con l’obbligo di intraprendere una terapia.
Questa, però, non aveva funzionato. Parlando dei due assassini della scuola di Columbine come dei “martiri Eric e Dylan”, Cho ha registrato un messaggio che accusa i suoi compagni di scuola di “aver vandalizzato suore, violentato l’anima e dato fuoco alla coscienza. Grazie a voi, muoio come Cristo, per ispirare nuove generazioni di deboli ed indifesi”.
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