L’alluvione minaccia il centro di Bangkok
La zona nord della capitale si è allagata, con l’acqua alta 80 cm. Le autorità lanciano appelli e annunci contraddittori. L’ondata di piena porterà a Bangkok 16 miliardi di metri cubi di acqua e ci vorrà un mese per smaltirla. Danni alle risaie: la produzione del riso calerà di 6-7 milioni di tonnellate.
Bangkok (AsiaNews) – L’alluvione continua a minacciare la capitale thai, dopo le abbondanti piogge di questi mesi. Le autorità hanno dato ordine di rafforzare le barriere lungo 4 km di canali per prevenire che le acque raggiungano il centro della città. Ieri, a nord di Bangkok, una di queste barriere si è rotta allagando la zona. Molti uffici, case e strade sono sotto 80 cm di acqua.
Pracha Promnok, ministro della giustizia e capo del Centro di emergenza per l’alluvione, ha dichiarato di “avere fiducia di poter controllare il flusso delle acque ed evitare che Bangkok venga colpita, eccetto in alcune aree fuori della protezione delle barriere”.
Fra la gente vi è molta confusione, dati gli annunci contradditori che si susseguono da parte delle autorità. Ieri il ministro per la scienza e la tecnologia ha ordinato l’evacuazione della periferia nord di Bangkok, ma subito dopo, Sukhumbhand Paribatra, governatore della capitale, ha criticato l’ordine avocando a sé le responsabilità.
Ieri mattina il ministero degli interni ha dichiarato “area di disastro” ben 17 distretti di Bangkok, bisognosi di immediati aiuti di emergenza, ma nel pomeriggio, Pol Gen Pracha, direttore nazionale per l’emergenza, ha annullato la dichiarazione.
Secondo il ministero dell’ambiente, l’ondata di piena che giungerà a Bangkok sarà enorme: circa 16 miliardi di metri cubi d’acqua stanno convergendo da fiumi e canali di diverse province e ci vorrà almeno un mese per smaltirla.
Molte industrie e uffici sono stati allagati dall’alluvione. Ma il colpo più duro è quello vero l’agricoltura e le risaie, che rischia di far diminuire la produzione di riso di 6-7 milioni di tonnellate
Pracha Promnok, ministro della giustizia e capo del Centro di emergenza per l’alluvione, ha dichiarato di “avere fiducia di poter controllare il flusso delle acque ed evitare che Bangkok venga colpita, eccetto in alcune aree fuori della protezione delle barriere”.
Fra la gente vi è molta confusione, dati gli annunci contradditori che si susseguono da parte delle autorità. Ieri il ministro per la scienza e la tecnologia ha ordinato l’evacuazione della periferia nord di Bangkok, ma subito dopo, Sukhumbhand Paribatra, governatore della capitale, ha criticato l’ordine avocando a sé le responsabilità.
Ieri mattina il ministero degli interni ha dichiarato “area di disastro” ben 17 distretti di Bangkok, bisognosi di immediati aiuti di emergenza, ma nel pomeriggio, Pol Gen Pracha, direttore nazionale per l’emergenza, ha annullato la dichiarazione.
Secondo il ministero dell’ambiente, l’ondata di piena che giungerà a Bangkok sarà enorme: circa 16 miliardi di metri cubi d’acqua stanno convergendo da fiumi e canali di diverse province e ci vorrà almeno un mese per smaltirla.
Molte industrie e uffici sono stati allagati dall’alluvione. Ma il colpo più duro è quello vero l’agricoltura e le risaie, che rischia di far diminuire la produzione di riso di 6-7 milioni di tonnellate
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